terapie avanzate

Tumori e metastasi al fegato, la cura del Goretti con la Sirt fa scuola: remissione completa nel 20 % dei casi

E sulle metastasi da tumore della mammella il Goretti è il centro con la più alta esperienza di trattamenti e risultati in campo internazionale

LATINA – La radioembolizzazione dei tumori epatici e delle metastasi al fegato praticata al Santa Maria Goretti funziona bene e proietta l’ospedale di Latina sulla scena internazionale al pari di realtà come Chicago, Pamploma e Monaco di Baviera. In campo scientifico, infatti, i primi mille casi studiati e trattati, rappresentano una casistica più che significativa “nell’individuare soluzioni integrate per la cura dei pazienti oncologici” –   hanno spiegato gli esperti.

La tecnica permette in pratica di “bombardare” solo la massa tumorale presente nel fegato, senza toccare i tessuti sani,  usando microsfere radioattive che vengono iniettate nell’arteria epatica attraverso un catetere e si depositano nella zona dove emettono la loro radioattività per diverse settimane, con l’obiettivo di distruggere il tumore.

I RISULTATI – I dati sono stati illustrati nel corso di un convegno  che ha fatto il punto su 10 anni di attività e messo in luce l’ospedale del capoluogo pontino come polo di una sperimentazione avanzata e di successo. “La casistica dei pazienti trattati con la tecnologia “SIRT”  – hanno spiegato la dirigente della Medicina Nucleare, Rita Salvatori e il dirigente di Diagnostica avanzata e Radiologia Interventistica dello stesso presidio, Roberto Cianni – ha evidenziato che sui mille casi trattati, in 380 tumori primitivi (epatocarcinomi) la remissione completa si evidenzia nel 20 % dei casi, inoltre, su 700 casi di pazienti con metastasi che avevano colpito il fegato provenienti da tumori del colon retto e mammella, il trattamento con SIRT ha visto raddoppiata la sopravvivenza di cinque anni rispetto al solo trattamento chemioterapico. E proprio sul trattamento da metastasi della mammella il Goretti ha la più alta esperienza di trattamenti e risultati”.

La SIRT (ovvero Selective Internal Radiation Therapy) è un trattamento utilizzato sia per la cura dei tumori primitivi sia di quelli  secondari del fegato. “A Latina lavora un team interdisciplinare mai sperimentato in altre attività cliniche, composto dal radiologo interventista, dal medico nucleare, dal fisico medico, dall’oncologo, dall’epatologo, dal chirurgo, dall’anatomo patologo”, ha detto la Salvatori sottolineando l’intuizione già dieci anni fa delle possibilità scientifiche offerte dalla Sirt e il lavoro sinergico che coinvolge diverse professionalità presenti in ospedale.

TRATTAMENTO DI METASTASI  DALLA MAMMELLA – “Il trattamento praticato  – ha rilevato  Cianni  – proprio sul trattamento da metastasi della mammella pone il Goretti come il centro con la più alta esperienza di trattamenti e risultati con questa tecnologia in ambito internazionale, infatti, ormai, i 1000 casi sono stati doppiati da tempo. Queste cure all’avanguardia hanno portato una forte mobilità attiva all’interno dell’ospedale pontino, pazienti che non provengono solo della provincia di Latina o dalla regione Lazio ma che si rivolgono al Goretti varcando anche i confini nazionali”.

Presenti al consesso alcuni dei maggiori esperti mondiali sulla radioembolizzazione con il metodo SIRT, tra cui il Professor Josè Ignacio Bilbao Jaureguizar dell’Università di Navarra, chairman del registro europeo per la sorveglianza e la sicurezza dei trattamenti radioembolizzanti del CIRSE (Cardiovascular Interventional Radiological Society of Europe), il Professor Enrico Cortesi dell’Università “La Sapienza di Roma”, il Professor Giuseppe Ettorre, Direttore del Centro trapianti dell’azienda ospedaliera San Camillo di Roma.
Tra i relatori della giornata anche: i medici Luca Filippi, Ermanno Notarianni, Adelchi Saltarelli. Hanno partecipato all’evento scientifico anche il Sindaco di Latina, Damiano Coletta e il Commissario Straordinario ASL di Latina, Giorgio Casati.

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