LATINA – Quasi 40 milioni di euro sono stati confiscati dai finanzieri del Comando provinciale di Roma ai fratelli Domenico e Giovanni Dell’Aquila considerati organici al clan Mallardo e che, secondo gli investigatori, «avevano costituito una cellula economica, operante, prevalentemente, nel territorio del basso Lazio». Il provvedimento colpisce anche il figlio di Giovanni, Vittorio Emanuele Dell’Aquila, e Salvatore Cicatelli, considerato suo prestanome. Negli anni avevano accumulato un vero e proprio tesoro in case, società, auto e moto.
I beni confiscati, già finiti sotto sequestro nel 2013 al termine dell’operazione Bad Brothers, si trovano in provincia di Latina, in particolare a Fondi e Formia, oltre che a Napoli, Caserta e Bologna. Si tratta di società operanti nel settore delle costruzioni di edifici, nel commercio di porcellana, nel commercio di auto, nel settore dell’intermediazione immobiliare e in quello alberghiero e della ristorazione; 68 sono gli immobili di cui erano proprietari e 19 le auto e moto finite sotto chiave e ora trasferite allo Stato Italiano insieme con conti correnti bancari, postali, rapporti assicurativi e azioni.
In particolare sei unità immobiliari si trovano a Fondi, cinque a Formia e una a Minturno. I giudici della Corte d’Appello di Roma hanno stabilito la confisca sottolineando “la feroce operatività criminale del clan nel tempo orientata, oltre che al finanziamento del traffico di sostanze stupefacenti, prevalentemente al controllo delle attività economiche di rilievo” . A Domenico e Giovanni Dell’Aquila è stata confermata la misura cautelare della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Per Vittorio Emanuele, invece, la misura è stata ridotta da 1 a 5 anni.