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politica

Si è dimessa la sindaca di Cisterna Eleonora Della Penna: “Scusate se non ho individuato atteggiamenti e condotte lesive della dignità di tutti noi”

Cessa anche dalla carica di Presidente della Provincia

CISTERNA  – Questa mattina il Sindaco di Cisterna di Latina, Eleonora Della Penna, con un una nota indirizzata al Segretario generale dell’Ente, ha rassegnato le proprie dimissioni. 

Dopo 48 ore difficilissime, travolta dallo scandalo dell’operazione Touchdown che ha mandato in carcere consiglieri comunali, assessori e il vicesindaco del suo comune, oltre ad aver coinvolto un dirigente della Provincia, di sicuro  in grave imbarazzo per le intercettazioni telefoniche che delineano, pur nella distanza dagli indagati, la difficoltà di agire per fermarli,  Eleonora Della Penna lascia. E con l’atto depositato oggi, cessa anche di essere Presidente della Provincia di Latina. Un epilogo doloroso, di certo per lei, ma anche per chi aveva creduto nella ventata di freschezza e di rinnovamento che la sua figura aveva portato al governo di Via Costa e al Comune di Cisterna.

Nella lettera di dimissioni si dice certa di “aver svolto  i mandati con spirito di servizio, abnegazione e assoluto amore per le istituzioni  e per la mia città”. Ma le prime parole sono di fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura  “certa che saprà far emergere tutta la verità su un caso così grave e denigrante per la nostra amata Cisterna”.  Poi, il dovuto ringraziamento allo staff e alle segreterie generali dei due enti che per tre anni ha guidato, ai compagni dell’avventura politica e amministrativa, consiglieri comunali e provinciali, e sindaci del territorio.

Nel documento arrivano anche le scuse ai cittadini: “Nonostante la sottoscritta abbia ricevuto segni inequivocabili di vicinanza e sostegno da parte di tantissimi cittadini Con la presente sono a chiedere scusa pubblicamente per non avere individuato con oculata attenzione atteggiamenti e condotte lesive della dignità di tutti noi non posso come tutti che essere sconvolta e amareggiata per quanto accaduto ma ho sempre detto è sostenuto che chi governa è chiamato a prendere delle decisioni e questa scelta che non va interpretata come un’ammissione di responsabilità giuridica né tantomeno un colpo di spugna sul piano politico rappresenta un atto dovuto di correttezza politica e dignità personale molto anche a ristabilire un minimo di serenità nei due enti che rappresento”.

A questo documento affida il suo pensiero, rimandando  “considerazioni di natura politica e personale ad un secondo momento quando avrò a disposizione tutti gli elementi utili che mi consentano di esprimermi con precisione e minore coinvolgimento emotivo”.

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