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cronaca

Sparò al ladro in via Palermo, la Mobile arresta quattro persone per rapina impropria

Uno degli arrestati ha una ferita d'arma da fuoco sul braccio. Le indagini scattate dal ritrovamento di un telefono e di altri documenti

 

LATINA – Erano partiti il giorno prima da Napoli, sabato mattina, e poi avevano pernottato tutti insieme nello stesso albergo di Terracina. E’ una banda specializzata, secondo le indagini della Squadra Mobile, quella che il 15 ottobre scorso è entrata in azione in via Palermo a Latina, dove uno dei ladri, Domenico Bardi,  è stato ucciso dall’avvocato Francesco Palumbo. Le indagini per risalire ai complici del 41 enne di Napoli, colpito da tre colpi di pistola e morto nel giardino condominiale di via Palermo dopo il furto nell’appartamento dei genitori del legale pontino, hanno portato ad una svolta questa mattina.  La Squadra mobile di Latina insieme ai colleghi di Napoli, ha eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip Laura Matilde Campoli sulle indagini coordinate dal sostituto procuratore Simona Gentile, arrestando tre uomini e una donna residenti nel rione Traiano di Napoli, a poca distanza da Soccavo,  sono  considerati gli autori del furto avvenuto in via Palermo che era sfociato in un omicidio.

I TELEFONI In manette sono finiti Salvatore Quindici, 43 anni, Giuseppe Rizzo, 49 anni, Antonio Bellobuono, 34 anni e Mariarosaria Autore, quest’ultima aveva il compito di fare i sopralluoghi e di non destare sospetti proprio per il suo atteggiamento rassicurante. <Suonava al campanello per verificare la presenza dei prioprietari a casa e poi dava il segnale>, ha detto il capo della Squadra Mobile Carmine Mosca.   Le indagini sono partite da ritrovamento di due telefoni cellulari recuperati nelle tasche di Domenico Bardi, il ladro ucciso. Uno dei due apparecchi faceva parte di una rete riservata che la banda utilizzava durante i furti e sul telefono sono stati trovati anche i nickname dei complici.  <Erano una specie di citofoni – ha detto il Capo della Mobile in conferenza stampa – e gli indagati in questo modo parlavano tra di loro>.  Gli investigatori si sono serviti anche di una tecnologia nuova per il controllo delle utenze telefoniche, ovvero l’analisi di prossimità del traffico telefonico che ha permesso di stabilire con sicurezza che i tre uomini e la donna il pomeriggio del 15 ottobre erano in via Palermo.

IL PIANO La banda era arrivata a Latina a bordo di due auto, una intestata ad un prestanome e l’altra presa a noleggio. Quando è scattato l’allarme in casa e l’avvocato Palumbo si è presentato, è stato affrontato da uno degli indagati che lo ha sbeffeggiato. <Sei anche armato>, avrebbe detto uno dei ladri. <A quel punto si è avvicinato nel tentativo di intimidire il professionista>, ha aggiunto il Capo della Mobile. Le due vedette che sarebbero la donna e Rizzo, sono scappate, così come gli altri due indagati che si sono separati e sono risaliti in auto: una vettura verso Valmontone e l’altra verso la Monti Lepini. A poca distanza dalla scena del crimine la polizia ha ritrovato anche dei documenti che appartenevano ad una donna e portavano a Napoli, proprio nel rione Traiano dove abitano tutti gli indagati.

Uno dei 4 arrestati Salvatore Quindici, ha una ferita di arma da fuoco ad un braccio, probabilmente risalente proprio al 15 ottobre.

Ascoltiamo il dirigente della Mobile Carmine Mosca

Le indagini che vedono indagato l’avvocato Francesco Palumbo con accusa di omicidio volontario, vanno avanti e sono separate da questa inchiesta.

Gli investigatori ritengono che la banda avesse agito già altre volte a Latina per questo si indaga anche su questo filone.

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