LATINA – “Una delle cime del Monte Semprevisa, che unisce il versante pontino con quello romano dei Lepini, sarà intitolata a Daniele Nardi”. Succederà con ogni probabilità ad agosto. Lo rende noto la Compagnia dei Lepini dopo l’incontro tra il presidente Quirino Briganti e i sindaci di Sezze Sergio Di Raimo e di Carpineto Romano Matteo Battisti. Tutti d’accordo nel nome dell’alpinista scomparso sul Nanga Parbat.
“Si è stabilito – spiega l’ente – che una delle cime del monte più alto dei Lepini porterà il nome dell’alpinista nato a Sezze ma con origini carpinetane. I tempi per la realizzazione di questa iniziativa sono stati fissati a 6 mesi e presumibilmente nel mese di agosto si terrà la cerimonia di intitolazione, alla presenza degli amministratori locali che, ci hanno tenuto a sottolinearlo, continueranno a sostenere tutte le iniziative spontanee che in questi giorni si terranno in diverse città del territorio lepino”.
Il triste rischio che si è corso è stato quello di “gareggiare” per l’iniziativa. “Abbiamo voluto questo momento di confronto con le istituzioni per lavorare con spirito di condivisione e sempre nel rispetto della famiglia di Daniele, che sarà coinvolta in tutte le nostre iniziative. Ci piace pensare – dice Quirino Briganti – che quel giorno due comunità distinte ma legate indissolubilmente al territorio possano rendere il giusto merito ad una persona che questo territorio lo ha sempre difeso e portato sulle vette del mondo”.
Altrettanto soddisfatti i due primi cittadini. Sergio Di Raimo ha spiegato: “La passione, l’amore, il sogno, l’emozione e l’avventura sono solo una piccola porzione del suo essere. Forte il suo insegnamento umanitario ed è su questo che prendiamo un impegno come amministratori pubblici. Portare avanti, in tutte le forme possibili, il messaggio di pace e di rispetto dei diritti umani di cui Daniele era Ambasciatore nel mondo”. Dal canto suo Matteo Battisti ha affermato a margine della riunione: “Intitolare a Daniele Nardi una cima della Semprevisa rappresenta un riconoscimento per un grande uomo che si è affermato come atleta e sportivo e che ha inseguito un sogno fino alla fine. Daniele merita di essere ricordato anche per le sua grande umanità e come ambasciatore per la pace e per il rispetto dei diritti universali dell’uomo, con uno sguardo sempre rivolto ai diritti dell’infanzia. Dalla Semprevisa è nata la sua passione per la montagna ed è giusto che questo territorio lo ricordi intitolando questa cima a lui cosi cara”.