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Psr, 18 milioni di euro al Consorzio di Bonifica, ma si attende la pronuncia del Tar

Il commissario Sonia Ricci: "E' la prova che il progetto è valido, se lo realizzeremo avremo un risparmio idrico del 50%"

LATINA – Il bando del Piano di Sviluppo Rurale premia il progetto del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino che si piazza 14° nella graduatoria definitiva stilata dal Ministero con un potenziale finanziamento di oltre 18 milioni di euro. Potenziale, perché c’è di mezzo un contenzioso pendente dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio. All’ente di Corso Matteotti infatti andrà il finanziamento di 18.230.000 euro “solo se il TAR del Lazio riconoscerà le ragioni del Consorzio che aveva presentato ricorso opponendosi alla iniziale esclusione dovuta alla mancanza di un documento successivamente però prodotto”, si legge in una nota.

“Un risultato di straordinaria importanza, che premia la capacità progettuale del nostro pool tecnico interno e che, inoltre, rende merito alla tenacia con cui abbiamo sostenuto le nostre ragioni nel contenzioso promosso contro il Mipaaf, Ministero dell’Agricoltura, che inizialmente aveva dichiarato inammissibile la nostra richiesta di finanziamento”, è il commento di Sonia Ricci, commissario del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino.

RISPARMIO IDRICO DEL 50% – Il progetto prevede interventi su tre dei sei distretti irrigui pontini: il Distretto Centrale Sisto, il Sisto/Linea, la Centrale Piegale. Grazie a questo finanziamento il Consorzio potrebbe intervenire per migliorare il sistema di gestione e distribuzione dell’acqua, l’installazione di contatori per verificare gli esatti volumi di risorsa idrica utilizzata da ciascuna utenza, per procedere più celermente alla riparazione di rotture e perdite, per investire in sistemi di telecontrollo e per il riuso, a fini irrigui, delle acque reflue dopo il loro trattamento in depuratore. “L’effettuazione di questi interventi ci consentirebbe – conclude Sonia Ricci – di conseguire un risparmio idrico potenziale di oltre il 50% in ciascuno dei tre distretti irrigui grazie alla sostituzione di organi idraulici non più funzionanti e ad un ulteriore risparmio idrico del 32,88% con l’introduzione degli idrocontatori”.

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