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la querelle

Botta e risposta tra Federcuochi e Asl: “Ordinanza illogica”. Casati: “Il virus non sospende la sua azione in attesa delle feste già fissate”

Dopo l'annullamento di molte prenotazioni legate a cerimonie religiose, ristoranti e locali insorgono

LATINA – La categoria che si sente più colpita dall’ordinanza della Regione Lazio che fissa restrizioni, per due settimane, per l’elevato numero di casi di positività al Covid registrati in provincia di Latina è quella della ristorazione. Ristoranti, pub, locali e ville nati per ospitare cerimonie sono sul piede di guerra. Dopo l’intervento di Massimo Ceccarini presidente dell’Isola che non c’è che riunisce i gestori dei Pub e che ha annunciato ricorso al Tar contro l’ordinanza regionale, ieri l’intervento di Federcuochi. 
“La decisione di fissare a 20 il numero massimo di persone per feste e cerimonie religiose è pura follia”: ha detto  Alessandro Circiello, portavoce Federcuochi Italia e presidente della FIC Lazio commentando i provvedimenti nella parte che riguarda le attività di somministrazione di alimenti e bevande. Il danno economico è indiscutibile, molte feste erano già fissate e organizzate oltre che in parte pagate.

Risponde immediatamente la Asl di Latina: “Certamente quando viene adottata una ordinanza che introduce delle restrizioni, a seconda dei punti di vista particolari, è possibile che alcuni possano individuare elementi di illogicità. Ad altri, invece, appare del tutto illogico che in un contesto pandemico in evoluzione, con incrementi di positivi così importanti come quelli registrati sul territorio di Latina, non si faccia nulla o si possa immaginare che il provvedimento si basi sull’ipotesi che il contagio sospenda la sua azione in attesa che possano essere evasi gli impegni già assunti per i giorni successivi. Purtroppo il problema non è l’ordinanza ma il COVID che non si ferma”, risponde il direttore generale della Asl Giorgio Casati.
In Provincia di Latina, a stare ai dati della Asl e alla ricostruzione dei link operata dal dipartimento di Prevenzione è emerso che alcuni focolai sono proprio derivati da feste organizzate in occasione di cerimonie ultimo un  matrimonio a Roccagorga dal quale è partito un focolaio

Casati lancia un altro tema: ” Il vero tema da porre sul tavolo della discussione non può certo essere il disappunto sul contenuto di un’ordinanza inevitabile per la situazione in essere, ma piuttosto come agire in modo sinergico, tra Istituzioni e associazioni di categoria per risolvere un problema che, se non affrontato in modo efficace, rischia di produrre effetti devastanti per tutti.”

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