ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

presto sarà dimesso

Al Goretti di Latina primo caso di sindrome acuta post-covid: il paziente ha due anni

La cardiologa Ventriglia: "Niente allarmi, ma serve attenzione per i piccoli che hanno avuto contatti con familiari positivi"

LATINA – E’ stato diagnosticato e curato all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina il primo caso di sindrome iperinfiammatoria acuta post-covid che ha colpito un bambino di due anni e mezzo risultato sempre negativo ai tamponi cui era stato sottoposto quando la famiglia è stata contagiata dal virus. Una febbre molto alta, che peggiorava, e problemi gastro-intestinali insorti quando già tutti i familiari erano guariti, hanno suggerito alla mamma che qualcosa non andava e il piccolo è stato portato in ospedale. La malattia che lo ha colpito si chiama MIS-C e si sviluppa circa 2-6 settimane dopo l’infezione da SARS-CoV-2 proprio con la presenza di febbre e marcatori infiammatori elevati.

“Il bambino all’arrivo in ospedale aveva un versamento pleurico e pericardico e un piccolo versamento addominale con compromissione della funzionalità cardiaca”. Quando la mamma ha raccontato del contagio da covid in famiglia nelle settimane precedenti, si è avvalorato il sospetto della sindrome. “Sottoposto a tutti gli  esami necessari è risultato positivo al test sierologico anche se i suoi tamponi erano sempre stati negativi. E’ quindi iniziato il trattamento con immonoglobuline in vena, cortisone e terapia antiaggregante. Nell’arco di 24 ore ha sfebbrato ed è andato progressivamente migliorando; ne sarà fuori ad un paio di mesi dall’inizio della malattia, ma ora mangia, ride, scherza e nei prossimi giorni sarà dimesso per proseguire la terapia a casa”, racconta la professoressa Flavia Ventriglia, responsabile del servizio di Cardiologia Pediatrica del Goretti (in foto al centro con il professor Riccardo Lubrano che dirige la Uoc).

Il fatto che i bambini siano spesso asintomatici non deve costituire motivo di sottovalutazione. “La segnalazione che ha voluto fare il professor Lubrano – aggiunge la specialista – è un invito ad essere attenti: anche i bambini asintomatici, se sono stati a contatto con persone sicuramente positive in famiglia, devono stare attenti. In una piccola percentuale, infatti, si può presentare questa malattia infiammatoria post-covid, con compromissione multisistemica oppure prevalentemente cardiaca e polmonare, che va affrontata tempestivamente”.

Oggi, dei 3000 bambini che hanno avuto l’infezione da Sars-Cov2 sul territorio della provincia di Latina, 1500 sono già stati contatti dagli ambulatori  di pediatria per essere sottoposti a screening su iniziativa della Uoc di Pediatria diretta dal professor Riccardo Lubrano.

La professoressa Ventriglia su Radio Immagine. Il podcast

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto