LATINA – E’ nata a Latina Io sono Enea, l’associazione di promozione sociale fondata dai genitori e dal fratello di Fabio Gianfreda, un ragazzo che a 19 anni si è tolto la vita usando una sostanza comprata sul web e seguendo il protocollo suggerito da un sito internet con sede negli Stati Uniti che dà, a chiunque le chieda, indicazioni sulle modalità per morire. “Una strage che va fermata”, dicono Marco, Lisa e Francesco pubblicando la Storia di Fabio che accompagna la nascita dell’associazione.
Scrivono i familiari e fondatori dell’Aps: “Nonostante le sedute di psicoterapia e le cure farmacologiche, nonostante una fitta rete di parenti e amici, Fabio si toglie la vita nella notte fra il 9 e il 10 dicembre 2020 con una sostanza terribile” e richiamano l’attenzione sulla “chat che accompagna molti adolescenti fragili fino all’ultimo momento, supportandoli e spingendoli a compiere il gesto estremo”, ricordando che “in 15 mesi, solo in Italia, ci risulta che almeno 5 adolescenti abbiano seguito quel protocollo: è una strage che va fermata”.
Io sono Enea nasce proprio “perché simili tragedie non si debbano più ripetere”, spiegano dalla famiglia di Latina, illustrando gli obiettivi dell’associazione: inibire la libera vendita del nitrito di sodio; chiudere siti internet, chat e blog che istigano persone fragili al suicidio; sensibilizzare genitori e adolescenti sui rischi specifici della rete; sollecitare aggiornamenti nell’approccio di psicologi e psichiatri nei confronti degli adolescenti che manifestano propositi suicidari; promuovere lo sviluppo dell’espressione artistica, specialmente fra i più giovani, consapevoli del ruolo educativo e terapeutico che l’attività artistica può svolgere, rappresentando un valido strumento per prevenire situazioni di disagio.