LATINA – Nuovo ordine di arresto per Antonello Lovato l’imprenditore agricolo sotto processo per l’omicidio di Satnam Singh il bracciante indiano morto a giugno dopo un incidente sul lavoro avvenuto nell’azienda Lovato dalla quale proprio l’uomo lo allontanò senza chiamare soccorsi, determinadone di fatto la morte.
L’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Latina è stata notificata nel carcere di Frosinone dove Antonello Lovato è detenuto in attesa della prima udienza fissata ad aprile. Il padre dell’uomo, invece, Renzo Lovato, è stato arrestato all’alba nell’abitazione annessa all’azienda agricola di cui è considerato amministratore di fatto. L’ipotesi di reato nei loro confronti è quella di “concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravato”. L’arresto era stato chiesto dalla Procura della Repubblica che coordina l’inchiesta sui tragici fatti di giugno.
L’analisi dei telefoni e dei social in uso ai lavoratori irregolari trovati sui campi quando Satnam rimase con il braccio impigliato in un rullo avvolgiplastica unite alle testimonianze offerte da quattro lavoratori irregolari, hanno permesso – spiegano gli investigatori – di circostanziare le condizioni di sfruttamento e la volontà degli indagati di approfittare dello stato di bisogno dei lavoratori irregolari fatti lavorare in condizioni di pericolo: la corresponsione di retribuzioni difformi dai contratti collettivi nazionali; la violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, ai periodi di riposo e al riposo settimanale; la violazione delle norme in materia di sicurezza.
Ma c’è un pregresso. Quando ancora non avevano attirato l’attenzione di mezzo mondo, i due tra agosto 2022 e giugno 2024, avevano impiegato “più di tre lavoratori irregolari, esponendoli a situazioni di grave pericolo, impiegandoli per mansioni improprie mediante l’utilizzo di attrezzatura artigianale e pericolosa, fatti che aggravano il reato”.
Disposto anche il controllo giudiziale dell’azienda a vario titolo riconducibile ai due indagati, nominando un amministratore giudiziario.
Proprio nei giorni scorsi, considerata la rilevanza del fenomeno del “cd. caporalato”, sotto l’egida del Procuratore della Repubblica, dott. Giuseppe de Falco, è stato compiuto un importante passo per ottimizzare la strategia degli interventi nel delicato settore, mediante la sottoscrizione del protocollo d’intesa, avvenuta presso la Procura della Repubblica di Latina.
