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Dimissioni Di Giorgi, pressing della maggioranza che ora cerca soluzioni

Michele Forte Udc: "Latina non può permettersi un altro commissariamento". Pd: "Subito consiglio per spiegare"

Il Sindaco di Latina Giovanni di Giorgi nell'aula consiliare comunica le sue  dimissioni

Il Sindaco di Latina Giovanni di Giorgi nell’aula consiliare comunica le sue dimissioni

LATINA – Aumenta il pressing sul sindaco dimissionario di Latina, Giovanni di Giorgi, affinché ritorni sui suoi passi. Ci sono venti giorni di tempo per ratificare o revocare le dimissioni ma il primo cittadino di Latina, ieri, ha tenuto a sottolineare che si tratta di una decisione definitiva. La maggioranza sta cercando di “risolvere” i contrasti e superare la crisi, sono in molti a sostenere che i problemi potevano essere risolti diversamente. Una vicenda politica che si tira dietro conseguenze e ripercussioni anche in altri ambiti, una tra tutte: due consiglieri appena eletti in Provincia, proprio in virtù del loro ruolo di consiglieri comunali, parliamo di Malvaso di Forza Italia e di Mansutti del Pd con la caduta del consiglio comunale potrebbero decadere dalla carica presso l’Ente di via Costa.

“Il Sindaco Di Giorgi non deve arrendersi ma deve andare avanti e terminare il suo mandato nell’esclusivo interesse dei cittadini – è quanto afferma Michele Forte, segretario provinciale UDC –  La città di Latina – spiega – non merita e soprattutto non può permettersi un altro commissariamento in questo momento di già forte crisi economica. Ci sono progettualità importanti da portare avanti, fondi europei come i PLUS da utilizzare altrimenti si perderebbero. Dobbiamo invece rivolgerci a Provincia e Regione per essere aiutati e far continuare lo sviluppo della seconda città più grande del Lazio.Quanto alle dichiarazioni del Sindaco Di Giorgi su presunte lobby e “bande” posso dichiarare che il partito che rappresento ha sempre lavorato nel solo interesse dei cittadini e se ci sono responsabilità dei singoli il Sindaco sa bene dove rivolgersi ma non credo sia giusto sparare nel mucchio facendo di tutta l’erba un fascio. Quando ho dovuto fare delle scelte anche dolorose per il mio partito le ho fatte senza tatticismi, senza calcoli elettorali perdendo anche un assessorato pur di andare avanti con l’amministrazione, non so se gli altri partiti possono dire di aver fatto ugualmente. A proposito dell’indebolimento dei partiti mi preme però ricordare che quando qualche mese fa chiesi al Sindaco di incontrarci, come partiti di maggioranza, perché sentivamo che la macchina amministrativa “viaggiava a soli 2 cilindri”, lui preferì, certamente in buona fede, dialogare con i singoli consiglieri ponendo in questo modo la questione più su un piano personale che politico. Alla luce di tutto ciò invitiamo il Sindaco a ripensare al suo gesto ed a tornare a lavorare nell’esclusivo interesse della città, magari scrivendo tutti insieme gli obiettivi di fine mandato, solo in questo modo chi non vorrà starci verrà smascherato e dovrà quindi fare i conti con la città che sicuramente non lo merita”.

“La città di Latina sta vivendo da ieri un momento particolare, rischia di rimanere nuovamente senza sindaco e governo eletto dai cittadini per essere gestita da un commissario prefettizio – afferma Luca Bracchi, presidente Commissione Consiliare Ambiente – Ci sono però ancora 20 giorni di tempo affinché la maggioranza ritrovi la coesione e torni al governo della città. In questo periodo i consiglieri possono espletare ancora le loro funzioni all’interno delle commissioni consiliari permanenti, per questo ho deciso di convocare da qui in avanti la commissione Ambiente per poter affrontare da subito la discussione, ed eventualmente l’approvazione, del PEF di Latina Ambiente del 2015. E’ molto importante che la commissione da me presieduta arrivi a determinare il PEF 2015 in modo che l’eventuale gestione commissariale , o una nuova maggioranza, riceva in eredità un atto importante che determina di fatto il primo tassello per la costruzione delle bollette sui rifiuti. Sono sicuro che ci sarà una piena responsabilità da parte di tutti i commissari, di tutti gli schieramenti politici, affinché la discussione venga affrontata nel modo più sereno possibile per il bene della città e soprattutto per cercare di offrire un servizio ottimale a costi il più possibile contenuti”.

“Il Partito Democratico di Latina chiede al sindaco dimissionario, Giovanni Di Giorgi, di fissare subito un consiglio comunale in cui possa spiegare a tutte le forze politiche la sua decisione di dimettersi. Oltre alla conferenza stampa di ieri è auspicabile che le decisioni ufficiali vengano riferite nei luoghi deputati – scrive in una nota Alessandro Cozzolino, capogruppo comunale Pd di Latina – Il Partito Democratico di Latina è unito nel chiedere formalmente la convocazione di un consiglio comunale ad hoc – conclude Alessandro Cozzolino – in cui il primo cittadino spieghi chiaramente le sue decisioni e in cui i rispettivi gruppi chiariscano le loro posizioni e facciano capire chiaramente da che parte stanno. Da Cirilli a Fratelli d’Italia per finire a Forza Italia e l’UDC. A nessuna a chiara la loro posizione in consiglio comunale. Il consiglio comunale resta il luogo deputato per chiarire posizioni e scelte che, ad oggi, non appaiono chiare e trasparenti”.

“L’amministrazione comunale di centrodestra guidata da Di Giorgi termina prima della naturale scadenza del mandato elettorale logorata da litigi interni, egoismi personali e lobby intorno ad interessi grandi e piccoli – afferma Gioacchino Quattrola, segretario Comunale PD Latina – In questo caso è stato il sindaco, unico atto politico che gli si può riconoscere in questi tre anni e mezzo, a staccare la presa. La volta precedente è toccato a Zaccheo, sfiduciato dai consiglieri comunali. Tra le dimissioni di Di Giorgi e la sfiducia di Zaccheo la differenza non è molta. Infatti, la matrice comune dello sfaldamento delle amministrazioni di centrodestra che si sono susseguite negli ultimi mandati è l’assenza di politica e di visione strategica del territorio. Ripercorrendo questi oltre 20 anni di storia politica del centrodestra di Latina – afferma Quattrola – con l’elezione di Finestra prima, passando per Zaccheo e per finire con Di Giorgi, non possiamo che dare un giudizio negativo sull’intera attività amministrativa del centrodestra. Dalla Latina Ambiente, creatura di Finestra, per passare alle incompiute di Zaccheo tra le quali la cittadella giudiziaria e la metropolitana leggera, infine il nulla del sindaco dimissionario Di Giorgi che si consola con l’apertura della ZTL e con alcuni lavori di manutenzione ordinaria effettuati lungo la marina di Latina”.

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