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Omicidio-suicidio a Cisterna venerdì l’autopsia sui corpi di Tiziana Zaccari e Pierpalo Grasso

Il marito ha ucciso la moglie davanti ai figli di 6 e 7 anni. Confermato il movente della crisi coniugale

 

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CISTERNA – Sarà eseguita venerdì l’autopsia sui corpi di Antonino Pierpaolo Grasso e della moglie Tiziana Zaccari. L’autopsia è stata disposta dal pm Gregorio Capasso, mentre gli investigatori del commissariato di Cisterna confermano in queste ore il movente della crisi coniugale. Negli ultimi tempi i litigi erano sempre più frequenti, soprattutto da quando lei lo aveva denunciato alle forze dell’ordine per maltrattamenti e gli aveva detto di non poterne più della sua gelosia.

I FATTI – Ieri pomeriggio, al culmine dell’ennesima lite, Grasso 38 anni, agente penitenziario originario della Sicilia, trasferito a Velletri da pochi giorni, ha preso la pistola d’ordinanza e ha sparato alla moglie uccidendola. Il medico legale ha riscontrato sul corpo della giovane due ferite, una alla spalla, l’altra al torace, mentre l’uomo si sarebbe sparato all’altezza del collo.

Agli spari è seguito il grido disperato dei due figli della coppia di 6 e 7 anni che hanno chiesto aiuto ai vicini: “Correte papà ha ammazzato mamma “, ha detto il più grande. E’ accaduto nella casa di Via Macchiavelli dove la coppia abitava e dove poco dopo sono arrivati gli agenti del commissariato guidati dal vicequestore Walter Dian e la polizia scientifica per i rilievi.

“Finalmente si era decisa a lasciarlo e lui me l’ha ammazzata”, si disperava ieri la mamma di Tiziana dopo aver appreso della tragedia.

Sul posto è arrivato anche il sindaco di Cisterna Eleonora Della Penna che ha rivolto un pensiero ai bambini rimasti orfani. Ieri l’assessore ai servizi sociali del Comune Angela Coluzzi, è andata a trovarli a casa dei nonni dove per il momento si trovano.

VALORE DONNA – Indignazione per quanto accaduto viene espressa dalla presidente dell’associazione Valore Donna: “Quell’uomo non era nuovo a comportamenti violenti: era stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti. Perché – chiede Valentina Pappacena – era ancora in possesso di un’arma? La tragedia è solo un esempio di quanto non sia ancora del tutto efficace il sistema di protezione per le donne, nonostante esista per legge.

“Oggi noi ci rivolgiamo – afferma Valentina Pappacena, presidente dell’Associazione Valore Donna – a chi si prenderà cura di chi è rimasto di quella famiglia. I due bambini della coppia, 6 e 7 anni, se confermato quanto riportato dalla stampa, si troveranno sulle spalle per tutta la vita il peso di aver assistito all’uccisione della madre davanti ai loro occhi per mano del padre. Uno shock terribile, oltre che un lutto profondo per la perdita di entrambi i genitori nello stesso giorno. È per questo motivo che Valore Donna offre loro il sostegno psicologico e psicoterapico di cui hanno certamente bisogno, così come fa con le altre vittime di violenza ed i minorenni che vi restano coinvolti”.

“Questo caso – prosegue Pappacena – ci faccia riflettere ancora una volta sulla scarsa efficacia di certi procedimenti: la denuncia fatta dalla donna quale intervento ha prodotto nelle forze dell’ordine e nella giustizia? Fin troppo spesso le denunce delle donne vengono sottovalutate oppure, per lentezze burocratiche, producono l’effetto contrario. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti”.

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