ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

IL DOCUMENTO

Forum 015, il mondo dell’impresa che guarda all’uomo

Nasce il coordinamento permanente pontino delle associazioni cattoliche del lavoro

Forum 3LATINA –  Si sono uniti per costituire un coordinamento permanente delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro della provincia di Latina. Ust Cisl, Confartigianato, Confcooperative, Compagnia delle Opere, ACLI e Mcl si sono ritrovate oggi nella sede provinciale di  Confartigianato per dare vita al “Forum 015” con la sottoscrizione di un documento politico (che riportiamo qui di seguito integralmente). “Il Forum – spiegano – non è e non vuole essere un partito politico ma un laboratorio propositivo che guarda al bene comune del territorio, bene comune che non vuole essere un concetto astratto ma prassi quotidiana: servizi sociali alla famiglia e alle persone tutte, bene comune è la crescita economica del nostro territorio, bene comune è offrire un territorio a dimensione dell’umano”.

IL DOCUMENTO – Dinanzi all’attuale situazione internazionale, nazionale e provinciale, le sottoscritte associazioni e movimenti, che si riconoscono nella comune esperienza valoriale del magistero sociale della Chiesa Cattolica, ritengono essenziale dare vita, a livello provinciale di Latina, al Forum 015, delle Associazioni economiche e del lavoro di ispirazione cattolica della provincia di Latina.
Vogliamo farlo alla luce del manifesto nazionale “La Buona Politica per tornare a crescere”, alla recente Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco.
Nei mesi scorsi, il Santo Padre Francesco, ha evidenziato come il cattolico deve fare politica. “Di fronte alla cultura della illegalità, della corruzione e dello scontro, – ha evidenziato il Santo Padre- voi siete chiamati a dedicarvi al bene comune, anche mediante quel servizio alle gente che si identifica nella politica …… Se i cristiani si disimpegnassero dall’impegno diretto nella politica, sarebbe tradire la missione dei fedeli laici, chiamati ad essere sale e luce nel mondo anche attraverso questa modalità di presenza”.

Il nostro territorio provinciale

Se partiamo da una analisi dei dati, possiamo renderci conto di una realtà economica e sociale alquanto complessa e che racchiude non poche risorse e potenzialità oggi non espresse al meglio.
Il comparto imprenditoriale conta complessivamente 57.563 imprese iscritte alla CCIAA, di cui attive n. 47.043. Si registra una contrazione delle nuove imprese, nonostante una saldo attivo dello 0,66%.

Riguardo ai settori, a parte quello dei servizi che registra un saldo positivo, tutti gli altri sono negativi. In aumento le imprese gestite da imprenditori stranieri ( 3.700 unità dati CCIAA) e quelle aziende gestite da imprenditrici che hanno toccato quota 14.600.
Segnali negativi (-1,45%) anche per l’artigianato che in provincia di Latina conta oltre 9 mila 300 imprese, misura ¼ del tessuto produttivo locale, al netto dell’agricoltura. Ogni giorno nascono in provincia 3 imprese artigiane, il chè dimostra una certa vivacità del settore…nonostante tutto.
Riguardo alle imprese agricole (registrate al 12/2014 n. 10.409 unità), si segnala un saldo negativo pari al -1,58% rispetto al 2013.

Altro dato interessante è quello relativo alle dimensioni del nostro sistema economico locale: le imprese fino a 10 addetti (microimprese) sono il 95,8 % del totale con una dimensione occupazionale di 68.205 lavoratori ( 60,6%). La nostra economia è di fatto “tirata” dalle piccole e piccolissime aziende, molte a carattere familiare.

Riguardo all’occupazione la situazione non è certamente rosea.
Il tasso di disoccupazione è del 15,9% mentre è in aumento il fenomeno dei Neet ( i giovani che non studiano e che non cercano occupazione) che a livello regionale è del 24,3% pari a 211.245.(dati fonte ricerca Uff. Studi Confartigianato nazionale “Territori 2015”, dati CCIAA Latina e dati CISL Latina)

Famiglia, educazione e sussidiarietà

In questi tempi riteniamo riqualificare quelli che sono alcuni punti di riferimento essenziali come l’Istituto familiare, il ruolo educativo in primis della famiglia e quindi delle “agenzie” educative come le realtà scolastiche e il principio di sussidiarietà che, riteniamo, debba essere attualizzato nelle diverse attività di carattere economico e sociale.
La Famiglia è’ l’asse portante cui far ruotare le nuove scelte della politica in campo economico e sociale. Famiglia che oggi è un “ammortizzatore sociale” atipico ed indiretto, luogo di supporto per i soggetti deboli della nostra società come i giovani e la terza età.
Nuovo benessere e nuove tutele possono maturare solo se, accanto all’iniziativa pubblica – che va razionalizzata e ottimizzata – si aprano spazi alla libera auto-organizzazione sociale.
E’ necessario, sviluppare, un nuovo “terziario sociale” per soddisfare bisogni e domande non coperte dal welfare statale, attraverso la sussidiarietà orizzontale.
Il modello a cui fare riferimento può essere riassunto nello slogan di “meno Stato più Società”.

In un paese che invecchia rapidamente e che è tentato di guardare alla longevità come a un handicap e non come a una risorsa, la coesione sociale non può essere solo affidata alla impersonale e necessariamente uniforme azione del pubblico.
Più auto-regolazione della famiglia e più protagonismo aggregativo significa fare rete sul territorio, attività molto citata sulla carta, ma poco praticata nei fatti. Qui sono le basi per una reale integrazione tra politiche e tra soggetti.
Mettere al centro la famiglia significa inoltre ricomprendere le nuove condizioni su cui re-indirizzare il nuovo patto intergenerazionale.
Quindi: prevenzione del disagio, libertà di scelta nelle politiche di cura e di accudimento, valorizzazione della domiciliarità, responsabilizzazione della società civile.
A tal proposito riteniamo si debba ri-ragionare ruolo ed operatività degli assessorati comunali ai servizi sociali e del ruolo della provincia stessa, se pur nella attuale incertezza di ruolo.
Riteniamo si debba dare concreto respiro al mondo dell’associazionismo familiare (quello reale e verificato).
In questo contesto individuiamo la “sussidiarietà” come reale e concreto strumento operativo. “In base a tale principio, tutte le società di ordine superiore devono porsi in atteggiamento di aiuto – quindi di sostegno, promozione, sviluppo — rispetto alle minori. In tal modo, i corpi sociali intermedi possono adeguatamente svolgere le funzioni che loro competono, senza doverle cedere ingiustamente ad altre aggregazioni sociali di livello superiore, dalle quali finirebbero per essere assorbiti e sostituiti e per vedersi negata, alla fine, dignità propria e spazio vitale.” (dsc)
Lavoro e Impresa

La finanziarizzazione dell’economia degli ultimi decenni ha deteriorato, in primo luogo, il senso stesso del lavoro.
Il lavoro ha perso centralità, persino nell’immaginario collettivo.
Occorre restituire valore all’economia del fare, cioè alle condizioni e ai requisiti che, pur in un quadro di competitività del mercato e nel mutato scenario economico-sociale, quello delle nuove tecnologie, plasmato da nuove competenze e professionalità, garantiscano occupazione. “Purtroppo sono tante le situazioni di maltrattamento e di sfruttamento che si verificano attorno a noi, sia nei confronti di stranieri che di connazionali. Quelle riguardanti il lavoro nero sembrano esser molto diffuse nel nostro territorio Pontino” ( + Mariano CROCIATA, Convegno Caritas, Latina 7/11/2014)

Riteniamo si debba dare forza alle tante “aziende familiari” e alle piccole attività che, oggi nella nostra provincia di Latina, rappresentano oltre il 90% del totale delle imprese iscritte al registro camerale. Bisogna guardare ad una nuova visione del lavoro, come dell’impresa.
Dobbiamo riuscire a garantire ai nostri giovani una maggiore prospettiva nel mondo del lavoro e delle professioni. Anche a livello locale bisogna rafforzare la cultura del “saper fare” ed il rapporto “scuola-formazione lavoro”.

Bisogna ridare senso ad una visione etica del lavoro e dell’impresa. “Fa parte di quest’opera educativa instillare il senso della dignità di ogni persona, qualunque sia il colore della pelle, la lingua e la cultura, la religione e il modo di vivere. Abbiamo bisogno di imparare l’arte dell’accoglienza e del dialogo”. (+ Mariano CROCIATA, ivi)
Nuove povertà ed emergenze sociali

Per chi come noi, con le nostre Organizzazioni, i nostri Patronati, i nostri sportelli di segretariato sociale, vive la realtà del quotidiano, può testimoniare di un crescente stato di emergenza sociale territoriale. Molte le situazioni di disagio familiare, personale e legate al mondo dell’anziano.
Nella nostra provincia sono ormai una realtà, nuove forme di povertà silenziosa e dignitosa. Molte le famiglie in difficoltà, come molti gli anziani che, realmente, non riescono più a far fronte ai numerosi impegni economici quotidiani, mettendo a rischio la propria sopravvivenza. Ne sono testimonianza anche gli oltre 250 pasti che quotidianamente la mensa Caritas di Latina distribuisce alle persone, straniere ed italiane, queste ultime sempre più in aumento in questi ultimi anni.
La mancanza di prospettive occupazionali per molti giovani e le incertezze contrattuali, quando si ha la fortuna di averle, non permettono la realizzazione di una propria famiglia. L’emergenza casa è uno dei primi problemi.
Nella nostra provincia necessita una nuova politica abitativa, nonché una calmierizzazione dei costi dell’edilizia residenziale privata.
Occorre quindi un forte rilancio delle iniziative sociali di sostegno all’acquisizione o al mantenimento di adeguate soluzioni abitative, per tutti.
Il nostro impegno sul territorio provinciale di Latina

Con la costituzione del “Forum 015” della provincia di Latina, si vuole dare corso ad un processo di confronto, analisi e proposta per una politica più attenta alle esigenze della nostra comunità locale; politica vista come servizio concreto alla persona; politica che non sia occupazione di posti di potere (o pseudo tali) ma strumento per dare una risposta all’Umano.

Siamo convinti, con il nostro Vescovo Mariano che in questo momento “C’è bisogno al di sopra di tutto di una profonda opera educativa. Certamente di uno sforzo per affrontare efficacemente i vari problemi. La bonifica dei terreni è stata compiuta una volta per tutte, così che dei suoi effetti potremo continuare a godere ancora a lungo; della bonifica spirituale, morale e legale delle persone e dei loro cuori, invece, abbiamo bisogno sempre, perché è un’opera che non finisce mai”. (+ Mariano CROCIATA, ivi)

 

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto