LATINA – Dopo gli attentati della notte, sono ore di angoscia per il mondo. Noi ci preoccupiamo anche degli amici che vivono a Parigi: lo stilista di Latina Maurizio
Galante, il giornalista Valerio Sordilli. A Parigi si trova in questi giorni anche il regista Renato Chiocca. Stanno tutti bene, come i francesi e i turisti che hanno avuto la fortuna di trovarsi in casa o lontani dagli obiettivi al momento degli attentati.
“Mio fratello Maurizio sta bene grazie a Dio, un abbraccio a tutti gli amici francesi. La ragione batterà la follia terrorista”, commenta da Latina l’imprenditore Paolo Galante che confessa di aver temuto il peggio quando all’una di notte suo fratello minore ancora non rispondeva.
Abbiamo raggiunto Maurizio Galante al telefono, nella sua casa di Parigi. Ascolta
Quelle che ci arrivano dalla tv sono scene di guerra. Valerio Sordilli scrive di notte: “Siamo ancora tutti qui, a casa nostra, dove con il mio coinquilino avevamo organizzato una cena con diversi amici. Siamo sconvolti. Qualcuno piange. Dormiranno comunque tutti da noi perché è passata la polizia in strada a dire di non muoversi da dove si è. Le metro sono ferme. Il clima surreale”.
Ci sono certamente decine, forse centinaia di turisti partiti da questa provincia per un viaggio nella città della libertà, legalità, fraternità. E la cronaca di queste ore ci dirà se stanno bene.
«Dolore per gli attacchi e le vittime. Tutti i nostri pensieri e i nostri cuori sono a Parigi. Il terrore non vincerà. Siamo tutti cittadini di Parigi», scrive il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sul proprio profilo facebook postando una bandiera della Francia.
Intanto è diventato virale il disegno Peace for Paris, mentre il pittore di Latina Antonio Taormina, racconta in queste ore con pennellate di colore, gli attacchi.
QUANDO LEONE CAETANI STUDIAVA L’ISLAM E VOTAVA CONTRO L’INVASIONE IN LIBIA- Sempre in queste ore in cui si fa sciacallaggio e si usano gli attentati per istigare odio – come se non bastasse quello a cui abbiamo assistito – da questo angolo di mondo che è Latina, qualcuno ricorda il grande lavoro fatto da Leone Caetani, 15º duca di Sermoneta nato nella seconda metà del 1800, per esplorare e conoscere la cultura islamica in un’epoca in cui i Paesi Arabi e l’Africa erano visti solo come terreno di espansione. Un lavoro da cui hanno avuto origine 9 volumi “Gli Annali dell’Islam” conservati all’Accademia dei Lincei, che rappresentano ancora oggi uno studio prezioso per capire. La grande novità di Leone Caetani, arabista vero, che scriveva e parlava in arabo, è quella di aver esplorato tutti i Paesi del Medio Oriente, raccogliendo documenti e libri, con spirito di indagine culturale e di conoscenza sociale, antropologica, storica, regligiosa – sottolinea Piergiacomo Sottoriva, presidente della Fondazione Roffredo Caetani – Presso il suo centro studi a Palazzo Caetani a Roma sono cresciuti molti islamisti famosi. In un estratto dagli Atti Parlamentari del 1911 è contenuto il discorso pronunciato da Leone davanti alla Camera dei Deputati con il quale, in coerenza con il suo percoreso di studio, si oppose alla politica di annessione della Libia e con altri pochissimi deputati votò contro la risoluzione del Governo attirandosi le critiche feroci dei nazionalisti.
