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Moria di pesci nel Lago di Paola, Vacciano al Ministro: “Enti indolenti”

Il senatore del Gruppo misto interroga Galletti e chiede un sollecito interessamento

Lago di Paola

LATINA – Una nuova interrogazione parlamentare è stata formulata nei giorni scorsi sulla moria di pesci nel Lago di Paola. Dopo quella del presidente della Commissione Ambiente dlela Camera, Ermete Realacci, la firmano i senatori pontini del Gruppo Misto Vacciano e Simeoni con altri colleghi per sollecitare il Ministro dell’ambiente sulla nota vicenda che ha interessato lo specchio d’acqua pontino. “Una vera ecatombe di fauna marina”, sottolinea Vacciano. “Sei quintali tra cernie, spigole, cefali, saraghi, anguille e persino meduse morte nel giro di pochi minuti nel canale che collega il mare al Lago di Paola, gioiello del Parco Nazionale del Circeo. Nell’interrogazione depositata il 1° marzo scorso – che ora mi auspico verrà immediatamente esaminata dal Ministero dell’ambiente, a cui è naturalmente indirizzata -, ho cercato di informare il Ministro dell’inerzia degli enti territoriali coinvolti, indolenza responsabile di disastri ambientali del genere che sono tutto sono fuorché semplici fatalità”.

Il senatore lamenta l’inerzia degli enti e delle amministrazioni preposte alla tutela ambientale e ricorda che la legge quadro n. 394, “in caso di necessità ed urgenza prescrive le modalità di attuazione di lavori ed opere idonei a salvaguardare l’integrità dei luoghi e dell’ambiente naturale in maniera duratura, coinvolgendo tutti gli enti amministrativi locali coinvolti (Regione, Provincia, sindaci dei Comuni che affacciano sul parco, Arpa Lazio, tutti di concerto col Ministero) e il gestore del sistema idrico integrato dell’ATO4. Agricoltura convenzionale, allacci e scarichi fognari abusivi, scarso controllo e assenza di sinergia tra l’Ente parco e i Comuni, sta causando danni potenzialmente irreversibili al sistema delle acque lacustri, marine e di falda, alla terra che esse bagnano e ai prodotti agricoli e ittici frutto di questo ecosistema ad oggi indubbiamente contaminato. Tutto ciò a ridosso della imminente stagione turistica, fattore sulla cui importanza ritengo superfluo soffermarmi”.

I parlamentari sollecitano l’interessamento del Ministro Galletti e  un suo rapido intervento per comprendere le cause di questo singolo episodio, “ma sarebbe più sensato impegnarsi a rimuovere gli ostacoli, le resistenze, le criticità è, diciamo con diplomazia, i “vuoti di attenzione” degli enti che hanno competenza sulle vicende che interessano il Parco Nazionale del Circeo, affinché questo sia finalmente valorizzato non solo come merita, ma come dovrebbe essere, considerate le numerose tutele ambientali, anche di carattere sovranazionale, a cui è sottoposto”.

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