
Non sono serviti a nulla anni di esposti agli enti competenti e richieste di intervento, lettere al Comune, alla Asl, e all’Arpa in cui i proprietari delle abitazioni denunciavano problemi sostanziali: dall’acqua non potabile alla mancata depurazione dei reflui, e poi discariche a cielo aperto e “topi grossi come conigli”. “Senza considerare la presenza di prostituzione e di altri traffici su cui sarebbe bene indagare all’interno del nostro residence ricadente in uno dei comuni più belli d’Italia”, dicono dal Comitato spontaneo di cittadini che si è costituito di recente sotto la presidenza di Annalisa Comandini, per battere l’invisibilità che li ha colpiti. E subito è arrivato un primo successo.
“Siamo stati invitati a partecipare all’assemblea dei presidenti dei consorzi comunali – spiega la vicepresidente Cristina Bertolissio – Eravamo l’unico comitato di cittadini presenti e il sindaco Giada Gervasi si è resa molto disponibile fornendoci risposte e finalmente soluzioni, sopratutto per quanto riguarda il miglioramento dell’ impiantistica di adduzione dell’acqua”. Il sindaco ha espresso anche l’intensione di migliorare i controlli e la sicurezza su tutto il territorio.
Una situazione che si trascina dal 2010 e che ha visto anche situazioni estreme come la chiusura della fogna da parte di Acqualatina come risposta ad una morosità decennale. “Negli anni abbiamo ottenuto un’ordinanza dall’ex sindaco di ripristino dell’impianto di clorazione per la potabilizzazione dell’acqua, che non è stata rispettata dall’amministrazione del consorzio, e di recente sentenza del TAR che ha obbligato il Comune di Sabaudia a prendere in carico proprietà e gestione delle opere, degli impianti e degli spazi comuni all’interno del residence, che è una prima grande vittoria. Ora speriamo che altri cittadini aderiscano al nostro Comitato, saremo più forti”.
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