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la strage di Cisterna

I corpi di Alessia e Martina all’obitorio, a scuola le lacrime e la rabbia dei compagni. Preghiera a San Valentino

Il ministro Minniti parla della strage: "Troppe sottovalutazioni". Capasso rifiutò il sostegno psicologico

CISTERNA – Il giorno dopo l’orrore, i corpi di Alessia e Martina si trovano nella camera mortuaria del cimitero di Cisterna dove alcuni familiari della madre si sono affacciati silenziosi nel corso della mattinata. Non ci sarà l’autopsia come ha deciso la Procura di Latina. Nello stesso posto c’è anche quello che resta del padre, Luigi Capasso, il carabiniere che le ha uccise. Qualcuno chiede che vengano tenuti distanti.

A ventiquattr’ore dalla strage consumatasi nel comprensorio di Colle dei Pini dove tutti conoscevano la famiglia Capasso, Cisterna non riesce a svegliarsi dall’incubo nel quale è precipitata. E dopo la veglia di preghiera di ieri sera, Don Livio ha dato appuntamento a ai fedeli per oggi pomeriggio alle 18 per un nuovo momento di raccoglimento. mentre il Commissario Straordinario di Cisterna Monica Ferrara Minolfi, ha annunciato l’indizione del lutto cittadino in occasione dello svolgimento dei funerali delle bambine. Una fiaccolata è prevista per domenica.

A SCUOLA – Sono arrabbiati i compagni di scuola di Alessia la più grande delle due sorelle, generosa e sempre vicina ai più deboli. Piangono invece quelli di Martina, quella timida e riservata, travolti da un dolore troppo grande per la loro tenera età. Lo racconta in una video-intervista al Messaggero la dirigente della scuola Bellardini di Cisterna che le bambine frequentavano già dai tempi della materna.

AL SAN CAMILLO – La loro mamma, Antonietta Gargiulo, che sorridente e orgogliosa le abbracciava nella foto del suo profilo Facebook, non sa ancora che sono morte uccise dal padre, quello stesso papà che anche loro avevano imparato a temere dopo un’inquietante escalation di violenze. Antonietta è ricoverata in prognosi riservata al San Camillo di Roma, e oggi è stata sottoposta ad un intervento chirurgico per curare le ferite riportate al volto dove l’ha raggiunta uno dei cinque proiettili sparati dalla pistola d’ordinanza dell’assassino. “Il pensiero oggi va alla mamma dei due piccoli angeli e mi stringo al dolore dei familiari e a quanti hanno conosciuto questa giovane famiglia”, ha detto la commissaria straordinaria del Comune di Cisterna Monica Ferrara Minolfi annunciando il lutto cittadino.

IL MINISTRO – Intanto tutto il Paese si interroga su quanto accaduto. Su quei due esposti presentati in Questura a Latina da Antonietta per raccontare la sua paura. “Un fatto assolutamente inaccettabile. Potrei cavarmela dicendo che formalmente non c’è stata denuncia e quindi non si è messo in moto il meccanismo” ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti durante la trasmissione L’aria che tira su La7. “Dobbiamo – ha spiegato Minniti – prendere un impegno: nessuno di noi deve sottovalutare”.

LE VISITE MEDICHE INUTILI – Parole che arrivano mentre si apprende che l’Arma aveva offerto all’appuntato scelto Capasso, il sostegno psicologico previsto nei casi di separazione, aiuto che lui rifiutò dicendo di essere già in cura. Dal momento in cui chiese un alloggio in Caserma a velletri dove lavorava, fu anche sottoposto a una visita medica al termine della quale dopo alcuni giorni di riposo poté riprendere servizio, tenendo anche la pistola poi usata per la strage.

Anche queste cose dovrà chiarire l’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina di cui è titolare il pm Giuseppe Bontempo.

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