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conservare la biodiversità

Zannone, la Berta Minore è tornata a cantare sull’isola del Parco

Continuano le attività di monitoraggio e censimento dei volatili affidate al Gruppo Pontino di Ricerche Ornitologiche

LATINA – Se gli uccelli marini sono indicatori di buona salute degli ambienti nei quali si riuniscono in colonie o si fermano per riprodursi, allora Zannone gode di ottima salute. E c’è di più. Dopo l’eradicazione del ratto nero presente sull’isola, anche la Berta Minore, una delle sei specie che mettono sù casa nelle isole tirreniche, è tornata a nidificare in questa spettacolare porzione di Mediterraneo occupata dalle Isole Pontine. Mancava da anni e il 2018 è un anno da ricordare.

Se ne rallegra il Parco Nazionale del Circeo impegnato nell’opera di conservazione della biodiversità sull’isolotto che fa parte del suo territorio e che, grazie alla messa in atto del progetto “The Big Five”, sostenuto dal Ministero dell’Ambiente (e che coinvolge oltre al Parco Nazionale del Circeo per Zannone, anche il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano capofila, il Parco Nazionale dell’Arcipelago La Maddalena, ed il Parco Nazionale Isola dell’Asinara), ha potuto contare sulla collaborazione del Gruppo Pontino Ricerche Ornitologiche per osservare e studiare la presenza delle colonie riproduttive.

TUTTE LE AZIONI DI THE BIG FIVE – Nell’isola di Zannone  – spiegano dal Parco del Circeo –  le azioni delle attività che riguardano The Big Five sono iniziate nel 2015 e sono stati compiuti i primi monitoraggi delle cinque specie target. Sono state raccolte molte informazioni sulla distribuzione locale, realizzati il censimento dei nidi, fatte le prime stime di popolazione, raccolto dati sulla produttività annuale, ed anche sugli eventuali fattori limitanti. Per questo sono state realizzate delle stazioni di ascolto notturno sia per la Berta minore sia per la Berta maggiore per localizzare le eventuali colonie. Sono state realizzate da terra delle stazioni di osservazione per localizzare i “raft” (gli assembramenti serali davanti alle colonie) e poi sono seguite le perlustrazioni per ricercare i nidi. La ricerca dei nidi si è resa necessaria per stimare la densità e per selezionare i nidi maggiormente idonei e utilizzabili a fine riproduzione per stimare il successo riproduttivo. È stata poi perlustrata più volte la costa, sia con imbarcazione sia da terra, per censire i Marangoni dal ciuffo, per saggiare un eventuale insediamento del Gabbiano corso (attività svolta anche sul promontorio del Circeo) e per censire il Gabbiano reale.

Diversi fattori minacciano la conservazione delle specie – spiegano dal Parco –  i principali sono la competizione e la predazione da parte delle specie invasive aliene; l’intensa attività di pesca, che causa un eccessivo sfruttamento delle risorse (bycatch) e conseguente riduzione delle risorse trofiche disponibili; l’inquinamento dei mari; il disturbo turistico. “Questa situazione – sottolinea il direttore dell’Ente Parco, Paolo Cassola – richiede precisi e continui monitoraggi da cui rilevare le informazioni utili e comparabili con le diverse aree di nidificazione, che permettano una corretta gestione delle specie e dei loro areali riproduttivi”.

I NIDI ARTIFICIALI – Le attività sono ancora in corso, così come è in corso nel 2018 l’installazione, in un tratto idoneo della costa, di una decina di nidi artificiali per la Berta minore, i quali consentiranno di monitorare la “salute” di questa specie senza recarsi nelle zone di scogliera poco accessibili in cui nidifica. La Berta minore merita una particolare attenzione perché a causa della maggiore vulnerabilità dovuta alla presenza del Ratto nero, presente a Zannone fino a pochi anni fa, era una delle specie scomparse come nidificante. Dopo la eradicazione del ratto nero avvenuta tra il 2006 e il 2008, solo i monitoraggi del 2018 hanno permesso di accertare che la Berta Minore è di nuovo tornata a nidificare sull’isola.

 

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