VENTOTENE – Era la fine di gennaio del 2016 quando l’allora premier italiano Matteo Renzi in visita a Ventotene, annunciò il progetto per la riqualificazione dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano in cui fu confinato anche il (poi) presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Oggi, quello spicchio di terra delle Isole Pontine, chiuso per pericolo di crolli, è di nuovo visitabile, ma non certo perché il progetto del rottamatore sia andato avanti. L’autorizzazione a sbarcare è arrivata infatti dal sindaco, Gerardo Santomauro e sabato l’isolotto appariva come lo vedete nella foto, pullulante di turisti arrivati in gommone nonostante il mare mosso.
“E’ in uno stato vergognoso – aveva detto Renzi visitando due anni e mezzo fa, la tomba di Altiero Spinelli a Ventotene e annunciando non solo il recupero architettonico ma un progetto “per formare le elite delle classi dirigenti che guideranno l’Europa nei prossimi anni” con l’impegno di arrivare al 31 agosto 2017 per poter “ospitare a Ventotene e Santo Stefano il centenario di Altiero Spinelli”.
In realtà l’unica cosa che ad oggi risulta è che, sfidando l’incuria e con una serie di accorgimenti adottati per tenersi lontani dalle parti più cadenti e pericolose dell’edificio, per tutto il mese di settembre, la cooperativa Terra Maris accompagnerà i visitatori interessati in escursioni all’isolotto e all’ex carcere.
Una volta sbarcati serve un po’ di fiato, ma ne vale la pena, per percorrere i sentieri panoramici messi in sicurezza per l’occasione, e si visita l’ergastolo chiuso ormai da 53 anni che con il tempo ha cominciato a cadere letteralmente a pezzi, ormai con poche speranze di un rapido recupero. Dei 70-80 milioni di euro stanziati per riqualificare un luogo storico e simbolico oltre che un bene monumentale, infatti, si è persa traccia.
Le visite termineranno il 30 settembre.