VENTOTENE – Un servizio trasmesso dal TG1 delle 20 sul dissalatore di Ventotene ha scatenato le ire del sindaco dell’isola Gerardo Santomauro, che non ha mai nascosto la sue profonde perplessità sull’impianto installato da Acqualatina che dovrebbe evitare i rifornimenti con le navi-cisterna. “L’Amministrazione – spiega – non è contraria al dissalatore, ma chiede di essere coinvolta nelle scelte che riguardano l’individuazione della corretta ubicazione degli impianti e nella fase del controllo scientifico della qualità dell’acqua, nella massima tutela della salute di tutti gli isolani e dei turisti che frequentano l’isola”.
L’ORDINANZA DI NON POTABILITA’ – “Tengo a sottolineare – scrive in un post su Fb il primo cittadino – che da ottobre 2018, a causa della pessima qualità dell’acqua che fuoriesce dai rubinetti delle utenze pubbliche e private, è stato necessario adottare un’ordinanza che ha vietato l’uso dell’acqua per usi domestici e per il consumo umano. Sono facilmente immaginabili i danni in termini economici a carico di molti cittadini, soprattutto quelli meno abbienti, costretti ad acquistare acqua in bottiglia per bere e per cucinare e finanche per lavarsi. Non sono ad oggi prevedibili i danni per la salute delle persone, che hanno il fondato timore di patire gravi conseguenze a causa di un prolungato utilizzo di acqua non potabile. Ciò avviene perché l’acqua che fuoriesce dal dissalatore non è mineralizzata a dovere. Quindi, non è vero che l’acqua dissalata viene immessa nell’impianto arricchita di componenti minerali necessari alla salute”.
DANNI AGLI ELETTRODOMESTICI – I cittadini riferiscono anche di danni agli elettrodomestici, scaldabagni, lavatrici e lavastoviglie. Questo per quanto riguarda quello che accade a terra. Ma anche il mare – secondo Santomauro – ne sarebbe danneggiato.
LA SALAMOIA A MARE – Secondo quanto affermato dall’Amministrazione, le riprese subacquee “testimoniano che la salamoia viene scaricata in mare non al largo, bensì a ridosso della diga foranea all’interno dei massi posti a protezione della stessa, con le immaginabili ripercussioni a danno della fauna e della flora marina, che, come giustamente detto nel servizio, “mal ne tollerano la salinità, dieci volte superiore a quella del mare”.
IL DISSALATORE “PESCA” ACQUA DAL PORTO – Per ragioni difficilmente comprensibili – aggiunge Santomauro – la presa d’acqua è stata posizionata nel porto, che è notoriamente il luogo dove l’acqua è meno salubre e pulita… La collettività isolana è certamente sensibile e propensa al tema della riduzione dei costi di approvvigionamento della risorsa idrica, purché questo non si traduca nei fatti, come sta accadendo, in un grave attentato alla salute dei cittadini e alla qualità dell’ambiente, tanto più se si considera che da oltre vent’anni le bellezze naturali dell’isola sono oggetto di specifica tutela prevista per le Aree Marine Protette”.
