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lo studio

Scoperto a Ventotene il genoma del virus della febbre emorragica Crimea-Congo

E' stato isolato in una zecca presente su un uccello migratore

VENTOTENE – Il Dna del virus della febbre virale emorragica Crimea-Congo è stato scoperto sull’isola pontina di Ventotene, isolato nella zecca di un uccello migratore, lo stiaccino.  Lo hanno scoperto in uno studio partito nel 2017,  i ricercatori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise ‘G. Caporale’ di Teramo con l’Istituto superiore di sanità e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale di Bologna, che lo hanno illustrato in un articolo pubblicato sul sito dei Cdc, Centers for disease control and prevention.

Il virus si trasmette attraverso la puntura di zecche infette – si legge sul sito dell’Iss -,  la malattia nell’uomo è piuttosto grave e ha un elevata letalità, ma incidenza limitata. Tra gli animali, invece, può avere una diffusione più ampia e il tasso di mortalità è circa del 30%”.

Ma che cosa comporta il fatto che il genoma del virus sia stato scoperto proprio a Ventotene? “Sebbene non implichi necessariamente la presenza di virus vivi in grado di diffondersi in Italia – spiegano ancora i ricercatori – I nostri risultati sottolineano la necessità di monitorare qualsiasi introduzione e circolazione del virus della febbre virale emorragica Crimea-Congo (Cchfv) nell’Europa Sud-Occidentale. Questo monitoraggio dovrebbe concentrarsi nei siti dove riposano o nidificano i volatili che migrano dall’Africa e dove la popolazione locale di zecche interagisce con questi uccelli”. (fonte Adn Kronos)

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