LATINA – Quando senti pronunciare quel nome, ti arriva veloce alla memoria la lunga barba bianca e il saio marrone, segni distintivi di Padre Osvaldo Capogna, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, lo storico cappellano dell’ospedale di Latina morto sei anni fa all’età di 91. Lo rivedi in corsia al Goretti, la sua seconda casa, dove confessava e distribuiva comunioni ed estreme unzioni, ma soprattutto elargiva parole benefiche e sorrisi utili per lo spirito almeno quanto le cure sanitarie lo sono per il corpo, e dove la sua opera, tra medici e infermieri, è indimenticata. Non si era arreso nemmeno quando aveva dovuto sedersi su una carrozzina: elettrica, quella che gli aveva regalato proprio il personale sanitario.
Per tutte queste ragioni, sono stati proprio i suoi vecchi colleghi a proporre un ricordo speciale e lunedì prossimo, 8 luglio, in occasione della Festa dei Lavoratori dell’ospedale sarà assegnato il primo Premio Padre Osvaldo a chi sei è distinto per umanità nell’assistenza. Si comincia dal reparto di frontiera, quello in cui riuscire a mantenere nervi saldi si può rivelare difficile per le condizioni oggettive, e dove è richiesta oltre che una grande professionalità anche quell’umanità che resta l’essenza delle professioni sanitarie.
“Cominciamo premiando il personale del pronto soccorso – spiega il direttore sanitario del presidio Sergio Parrocchia – e se il premio prenderà piede, dal prossimo anno decideremo come scegliere chi si è distinto, magari facendo ricorso alla collaborazione delle associazioni. L’idea poi, è quella di raccogliere storie di vita professionale, fotografie, aneddoti di quotidianità per poterli in futuro pubblicare”.
L’appuntamento è per lunedì 8 luglio alle 12 nell’aula magna del Padiglione Porfiri: “Sarà anche l’occasione per ricordare a distanza di pochi giorni dalla sua scomparsa che ci ha addolorato tutti, il dottor Mario Coluzzi del Centro Trasfusionale, grande professionista conosciuto per la sua pacatezza e umiltà”, aggiunge Parrocchia.
