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Era l'ultimo della grande deportazione di Roma

Morto Piero Terracina, sopravvissuto alla Shoa, era cittadino onorario della città pontina omonima

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(la foto è stata scattata nel giorno dei suoi 90 anni nel Centro Culturale Ebraico di Roma – diritti riservati)

LATINA – E’ morto Piero Terracina, tra gli ultimi ebrei romani sopravvissuti alla grande deportazione e testimone della Shoa. Aveva 91 anni ed era ricoverato all’ospedale israelitico dove si è spento questa mattina. Era cittadino onorario di Terracina, un riconoscimento che la città pontina circa dieci anni fa aveva voluto conferire a tutti coloro che ne portavano il nome.

Piero Terracina, commerciante di bottoni, uomo dolcissimo, rimasto in silenzio per 30 anni dopo essere tornato dal campo di concentramento di Auschwitz, ha poi deciso di testimoniare lo sterminio degli ebrei tenendo incontri in tutto il mondo, fino in Giappone. Il suo racconto era pacato, come l’uomo che ha saputo essere nonostante l’esperienza drammatica di ragazzo confinato tra il ’45 e il ’46 dietro il filo spinato dove aveva stretto amicizia con un altro internato, Sami Modiano. Un’amicizia che è durata tutta la vita.

Di recente l’Anpi di Sezze aveva chiesto per Piero Terracina la cittadinanza onoraria.

Tra i primi a commentare la scomparsa del gigante della Memoria, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Piero Terracina ci ha lasciato. Non ho parole per descrivere il dolore che mi provoca la sua scomparsa. Piero, lo ricordiamo sempre pronto a raccontare l’orrore di Auschwitz, sempre pronto a trasmettere ai giovani l’importanza della memoria. La testimonianza era diventata la missione di vita. Le sue parole continueranno a vivere negli occhi dei tanti ragazzi che ha incontrato in questi anni. Piero era una persona libera anche nel denunciare omissioni e silenzi di questi anni. Il suo rigore, il suo dolore, la sua inquietudine nel vedere il ritorno di segnali pericolosi devono essere per noi spinta all’impegno. Piero, grazie. Ti giuro con tutto me stesso che farò di tutto per non deluderti. Non abbasseremo mai la guardia, non faremo sconti e saremo rigorosi e intransigenti come lo sei stato tu. Un immenso abbraccio”

“Un dolore immenso. Un vuoto incolmabile. Stamattina ci ha lasciato uno degli ultimi sopravvissuti italiani al campo di concentramento di Auschwitz. Era stato l’unico della sua famiglia di otto persone, tutte deportate nel lager nazista, a fare rientro in Italia dopo la guerra.Un gigante della memoria con una straordinaria capacità di creare empatia con i tanti ragazzi ragazze che instancabilmente incontrava nelle scuole. Piero Terracina ti promettiamo che continueremo ancora con più determinazione a coltivare la memoria della Shoah e contrastare il revisionismo storico. Caro Piero ciao”, sono state le parole del presidente dell’Osservatorio per la criminalità del Lazio Gianpiero Cioffredi.

“Se ne va un testimone assoluto. A chi resta, va il compito di tramandare, ricordare, capire. Come stiamo provando a fare nella nostra città, dove il riconoscimento della cittadinanza onoraria ai sopravvissuti dell’Olocausto rappresenta l’esigenza di contrapporsi a chi fa dell’odio l’unico linguaggio, l’unico ‘stile’ di vivere o fare politica”, ha commentato il consigliere regionale del Pd Enrico Forte.

”Piero Terracina resterà un esempio e continueremo a combattere anche per lui contro l’antisemitismo, diffondendo i valori della libertà e della memoria tra le nuove generazioni. La Lega Lazio si stringe intorno ai familiari, alla comunità ebraica e ad Israele, a cui non mancherà mai il nostro sostegno”. Così in una nota il vicecapogruppo della Lega alla Camera dei deputati e il coordinatore regionale del partito, Francesco Zicchieri.

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