CISTERNA DI LATINA – Dopo la caduta dell’Amministrazione guidata da Eleonora Della Penna, tocca la stessa sorte a quella guidata dal sindaco Mauro Carturan: sabato a Cisterna è stato il giorno della sfiducia.
Non è servito l’appello lanciato nei giorni precedenti, anche attraverso i social, dal primo cittadino con un mea culpa: “In tutto questo credo che per mio errore e soprattutto per la mia presenza intervallata causata dalla stanchezza fisica che mi tiene ostaggio in alcune giornate – qualcosa mi sia sfuggita di mano”.
Nelle dichiarazioni di voto, Carturan è stato accusato di essere un accentratore, di aver tradito il mandato popolare, di personalismi e di incapacità di mantenere la stabilità. Lui e la giunta non si sono presentati in aula dove, poco prima delle 14, la mozione di sfiducia è stata votata favorevolmente e trasversalmente da 14 consiglieri dalla Lega al Pd, passando da Fratelli D’Italia e Movimento Cinquestelle, Gruppo Innamorato, un voto in più di quelli necessari, mentre Del Prete (già candidato con una propria lista) e Cece (FI) hanno abbandonato l’aula.
Conseguenza immediata: il sindaco e il consiglio sono decaduti e si avviano le procedure di scioglimento previste dalla legge sugli enti locali. Sarà ora il Prefetto di Latina, Maurizio Falco a dover nominare il commissario.
Quello che si è concluso, era il terzo mandato Carturan e sarà il quarto commissario degli ultimi vent’anni a dover portare il Comune pontino a nuove elezioni.
