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il documentario

Cori racconta la sua pandemia da Covid con un film di Antonio Todini

Il regista: "Ambientato qui, ma ha valore universale". Il sindaco De Lillis: "tema carico di dolore per tutti noi"

CORI –  In un documentario, diviso in tre parti, il comune lepino di Cori racconta come ha affrontato e sta affrontando la pandemia da Covid-19. La giunta comunale ha deciso di patrocinare l’idea del corese Antonio Todini, laureato in antropologia culturale ed etnologia e che, attualmente, sta approfondendo la sua formazione professionale come fotoreporter e videomaker.

“Il progetto si sviluppa in più parti, ciascuna della durata di circa un’ora, e l’obiettivo è quello di narrare in che modo il territorio di Cori abbia vissuto e fatto fronte (e in che modo, purtroppo, lo stia ancora facendo) alla pandemia dovuta al Coronavirus”, spiegano dall’Ente in  una nota.

La prima parte del lavoro, intitolata “Nel nome del Covid”, riguarda la religione e il punto di vista della comunità cattolica. La seconda affronta il tema della salute, l’organizzazione dei medici di famiglia e degli altri operatori sanitari con il titolo provvisorio “I medici della pandemia”, mentre la terza ed ultima parte riguarderà la politica, le sinergie attivate tra l’amministrazione, le istituzioni e le associazioni del territorio, con il titolo provvisorio “L’amministrazione del coronavirus”.

«Questi anni di lotta al Covid19 – spiega Todini – rimarranno sui libri di storia. Il virus ha accelerato vertiginosamente i cambiamenti già in atto ed è importante avere una testimonianza che rimanga alle future generazioni. Sebbene il lavoro sia incentrato sul nostro territorio, esso ha un respiro universale: quello che è successo a Cori è successo grosso modo in tutta Italia. Inoltre, come è stato per la globalizzazione e proprio grazie a quest’ultima, tutto il mondo ha subito le tragiche conseguenze della pandemia».

«La promozione di eventi e di iniziative culturali è ormai attività consolidata di questa amministrazione – commentano il sindaco di Cori, Mauro De Lillis, e l’assessore alla Cultura, Paolo Fantini – che annualmente programma una significativa molteplicità di iniziative organizzate in proprio ovvero con la collaborazione dell’associazionismo e/o di singoli cittadini. In questo caso il nostro plauso e il nostro apprezzamento vanno al lavoro di Antonio Todini, che con la sua iniziativa affronta un tema delicato, ancora carico di dolore per tutti noi».

Il montaggio è firmato da Maria Giulia Mancuso Prizzitano, conosciuta alla Scuola di fotografia e scrittura Jack London di Fermo, nelle Marche, mentre ad accompagnare le immagini della trilogia saranno le musiche originali firmate dal maestro Giovanni Monti, nome illustre del panorama culturale corese.

 

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