LATINA – Hanno fatto incetta di farmaci costosi in tutte le farmacie di Latina e dintorni. Anche in quella che si trova sotto la sede del Nas, senza sapere dell’esistenza dell’inchiesta dei militari del nucleo per la tutela della salute che oggi, a distanza di quasi un anno dai fatti, hanno fatto scattare l’operazione “Farmaco viaggiante” notificando l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone su richiesta del procuratore Aggiunto Lasperanza e della Sostituta Monsurrò, che ha portato all’arresto di 10 persone e alla notifica degli obblighi di firma per altre 8.
Un’ organizzazione per delinquere con tanto di capo, due luogotenenti, un falsario, batterie e varie pedine, ognuno con un ruolo e un compenso ben precisi che operava sotto le direttive del cosiddetto “dottore”, un 52enne campano residente vicino Londra. Così sono stati ordinati furti di ricettari del Servizio sanitario regionale, deciso dove e come stoccare i farmaci ottenuti illegalmente, quando e dove inviarli all’estero per rivenderli sul circuito legale e guadagnare tantissimo.
Le ricette sono state rubate anche in uno studio medico di Latina e presso la Asl del capoluogo, per poi essere contraffatte a migliaia da un falsario che inventava i nomi dei pazienti e dei medici, oppure indicava persone reali, ma inconsapevoli di quanto avveniva prescrivendo farmaci dal valore di 200 euro circa per ognuna. In questo modo, sul mercato pontino per il 70%, e in misura inferiore in Toscana e Lombardia, sono stati rastrellati farmaci molto costosi in una quantità tale da farli mancare dai depositi, a discapito dei pazienti presenti sul territorio a cui servivano per malattie serie come il Morbo di Parkinson o l’epilessia.
“Siamo in presenza di un’organizzazione criminale di spessore”, ha sottolineato il colonnello Walter Fava che guida il Nas dei carabinieri di Roma
“L’operazione farmaco viaggiante nasce – ha spiegato il comandante del Nas di Latina Felice Egidio – dalla segnalazione di un farmacista che lavora in due diverse sedi e che a distanza di qualche ora si è visto passare tra le mani due ricette-fotocopia e ha inviato la segnalazione alla Asl di Latina che a sua volta l’ha girata a noi”.
