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iter lungo 15 anni

“Villaggio del Parco” a Sabaudia, il Comune pronto alla confisca del complesso abusivo sulla Litoranea

La sindaca Gervasi: "Sul Comune eredità pesante, terreni e immobili saranno acquisiti al patrimonio"

SABAUDIA – Il Villaggio del Parco di Bella Farnia a Sabaudia, sarà confiscato. Lo annuncia in una nota il Comune spiegando che “sulla base degli esiti stabiliti dall’iter condotto negli ultimi 15 anni, il prossimo passo è quello di intraprendere le azioni necessarie affinché venga ripristinata una situazione di regolarità nel “Villaggio del Parco”: in tale ottica l’Amministrazione comunale provvederà all’attuazione della confisca dei terreni e degli immobili, acquisendoli al patrimonio comunale, secondo le disposizioni legislative e le pronunce giurisprudenziali”. L’ultimo processo  è stato definito il 16 maggio scorso e si attendono ora le motivazioni.

LA STORIA – Certamente uno dei tentativi peggiori di abusivismo edilizio in una zona agricola cominciato nel 1994, quando l’allora Amministrazione, approvò la Variante per la realizzazione di “un Centro residenziale per persone anziane”. “Il piano originario, approvato dalla Regione Lazio – spiegano dal Comune – prevedeva l’edificazione di unità immobiliari vincolate nella loro destinazione a residenza per anziani. Sulla base di queste premesse, erano stati avviati i lavori necessari per l’attuazione del progetto. Tuttavia, nel corso della realizzazione delle strutture, i contorni del progetto originario e i relativi vincoli di destinazione sono progressivamente sfumati, terminando nella costruzione di 285 unità abitative destinate a ordinaria alienazione”. La Procura aprì un’inchiesta e nel 2006 scattò il sequestro preventivo: “Sino a quel momento, delle 285 villette costruite, 15 erano state definitivamente vendute a nuovi proprietari, mentre altre 107 erano stati promesse tramite la stipula di contratti preliminari di vendita; gli acquirenti e i promissari si sono costituiti parti civili nel relativo giudizio penale”, ricorda l’Ente che ha ereditato non pochi guai.

TRE GRADI DI GIUDIZIO E CORTE EUROPEA – “La vicenda  – ricorda ancora l’Ente in una nota  – è stata sottoposta al vaglio di tutti e tre gli ordinari gradi di giudizio penale, e non solo: il processo ha anche dovuto attendere un rinvio alla Corte costituzionale, nonché l’esito di alcuni giudizi della Corte di giustizia dell’Unione europea. In particolare, il Tribunale di Latina prima e la Corte d’Appello poi, accertavano responsabilità penale, tra altro, per lottizzazione abusiva dell’area interessata, disponendo la confisca urbanistica delle aree e degli immobili realizzati”.

LA CASSAZIONE –  La parola fine (o quasi) era stata messa nel 2019  dalla sentenza  n. 8350 del 2019 della Corte di Cassazione che aveva definitivamente accertato la sussistenza della lottizzazione abusiva della zona, e confermata la confisca dei terreni lottizzati e degli immobili costruiti, a titolo di sanzione, ai sensi dell’art. 44, co. 2 del d.p.r. 380/2001.
Nulla da fare nemmeno per i 15 proprietari: infatti la Corte di Appello di Roma, alla quale la Cassazione aveva affidato il compito di valutare l’eventuale buona fede nell’acquisto, ha confermato pochi giorni fa la confisca di tutte le unità immobiliari. Si attendono le motivazioni.

TUTTI I GUAI AL COMUNE – “Non è tutto – aggiunge il Comune – al momento la vicenda ha subito ulteriori sviluppi, consistenti nell’introduzione di due nuovi giudizi dinanzi al Tribunale Civile di Latina, da parte da n. 55 parti interessate tra promittenti acquirenti e proprietari dei villini di Bella Farnia contro il Comune di Sabaudia e la Regione Lazio. In particolare, gli acquirenti e i promissari acquirenti hanno richiesto la condanna dei due enti al risarcimento dei danni subiti, per una somma complessiva di circa € 1.900.000,00 per aver acquistato o promesso di acquistare facendo affidamento sulla legittimità dei provvedimenti di natura edilizia e urbanistica all’epoca adottati dai pubblici uffici”.

UNA EREDITA’ PESANTE – “L’attuale Amministrazione si trova oggi ad aver ereditato una situazione complessa e delicata per la molteplicità dei soggetti coinvolti, promittenti acquirenti e proprietari dei singoli immobili, le cui radici risalgono a fatti verificatisi ormai quasi vent’anni fa. Nonostante la complessità della vicenda, l’Amministrazione comunale provvederà a tutelare gli interessi della collettività, contestando in sede giudiziale le avverse richieste di risarcimento dei danni, e nel rispetto delle competenze istituzionali si assumeranno le iniziative di legge al fine di salvaguardare gli interessi pubblici”. L’Ente ha espresso la volontà intanto di agire per confiscare e acquisire al patrimonio del Comune l’intero complesso.

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