LATINA – I navigator da ieri (1 novembre) sono senza contratto e la loro brevissima era, sembra destinata al tramonto essendo legati al reddito di cittadinanza che il nuovo governo ha deciso di trasformare in senso restrittivo, secondo nuovi criteri che sono allo studio.
Il primo effetto dell’annunciata riforma però c’è già stato e riguarda proprio gli orientatori, esperti consulenti dell’ Anpal, Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro, in servizio presso i centri per l’impiego con il compito di occuparsi di proposte di reinserimento lavorativo e di accompagnamento dei percettori del reddito di cittadinanza. Si tratta in tutto di 19 pontini (il numero iniziale che si è andato assottigliando era di 28), che hanno lavorato dalla fine del 2019 distribuiti nei cinque centri per l’impiego della provincia di Latina. In tutto il Lazio erano 277 che oggi sono diventati 155. E così è scattata la mobilitazione sindacale sia a livello nazionale sia locale. Nel Lazio è in corso un’interlocuzione tra i sindacati dei lavoratori e l’assessorato al lavoro della Regione Lazio e proprio oggi è previsto un incontro.
“Il contratto di collaborazione coordinata e continuativa dei navigator che scadeva il 31 ottobre – spiega Alessandro Loreti, uno dei navigator pontini – era stato rinnovato una prima volta con decorrenza 1° giugno quando il Ministero aveva invitato le Regioni, compresa la Regione Lazio, a effettuare una ricognizione sull’utilità della permanenza in servizio dei consulenti esperti di mercato del lavoro, poi il 28 ottobre scorso era stata chiesta alle Regioni una nuova ricognizione sulla necessità di assistenza tecnica ai nuovo centri per l’impiego e l’eventuale proroga o rinnovo del contratto di collaborazione sarebbe stato coperto da risorse già stanziate a favore delle Regioni e che le stesse avrebbero dovuto utilizzare per il rafforzamento dell’organico dei Centri per l’impiego, ma che molte non hanno ancora utilizzato”.
In questa situazione è arrivata la nota della ministra del lavoro Elvira Calderone che ha spiegato che “la proroga dei contratti degli ex navigator non è tecnicamente possibile”. Sarebbe necessaria infatti una norma ad hoc, ma per questo servirebbe la volontà politica. Nella nota ministeriale si legge che «in relazione alle notizie di stampa circolate in queste ore relative alla proroga degli ex navigator, scaduti lo scorso 31 ottobre si precisa che detti contratti non sono prorogabili. Sul tema e nell’ambito delle attività di coordinamento, è stata invece avviata una mera attività ricognitiva tra le Regioni. Eventuali ulteriori utilizzi degli ex navigator – prosegue la nota – richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del Ministero». Due regioni, Sicilia e Calabria, avrebbero intanto deciso per la proroga.