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la risposta

Al Karama, il Forum del Terzo Settore a Stefanelli: “Noi sempre stati qui”

Botta e risposta dopo le accuse sulle famiglie Rom ospitate alla ex Rossi Sud

LATINADopo quella del vescovo Crociata,  arriva la seconda risposta al presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli sul caso ex Rossi Sud.  Il numero uno di Via Costa, al termine di  una conferenza stampa tenutasi il 30 gennaio (andata in onda in diretta e ancora disponibile su Facebook), aveva infatti accusato Chiesa e Terzo settore di immobilismo in relazione alla vicenda che riguarda le famiglie rom ospitate da sei mesi, in condizioni decisamente precarie, nell’ex complesso industriale di proprietà della Provincia, in seguito all’incendio che ha distrutto in estate il campo nomadi di Al Karama. In effetti, quella della ex Rossi Sud, doveva essere una soluzione emergenziale e si è trasformata in una sistemazione sine die.

I lavori nell’insediamento di Borgo Montello, sono a carissimo amico, senza considerare che Caritas e Associazione 21 luglio, numeri alla mano, hanno spiegato in un convegno come sia sbagliata, alla  luce delle attuali normative, la riproposizione di un campo Rom: praticamente un ghetto, che per giunta costa tantissimo (anche rispetto alle risorse pubbliche messe in campo per le altre emergenze abitative).

Fino ad ora i fatti, le accuse lanciate e il dibattito che ne sta seguendo, non sembrano aver scosso la Prefettura di Latina, né il Comune commissariato, mentre ha deciso di prendere la parola Francesca Danese,  portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio. “Il Terzo Settore, signor Presidente, è sul campo, lì dove è sempre stato”, afferma Danese. Riportiamo qui integralmente la sua nota.

LA NOTA DEL FORUM DEL TERZO SETTORE – «Dove sono il Terzo Settore e la Chiesa?», s’è chiesto, a mezzo stampa, il presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli, a proposito della situazione di alcune famiglie di origine rom alloggiate da sei mesi nei capannoni della ex Rossi Sud dopo l’incendio del campo di Al Karama. Una «delusione» gridata dalle colonne di un giornale che punta a colpevolizzare la «comunità» e occultare i deficit delle amministrazioni, deficit di coprogrammazione e coprogettazione prima di tutto ma anche deficit di politica ossia della capacità di pensare gli interventi coinvolgendo la cittadinanza e i corpi intermedi. Il Terzo Settore, signor Presidente, è sul campo, lì dove è sempre stato: le associazioni sono state sempre fattivamente collaborative con le istituzioni anche su questo tema negli anni e alcune dichiarazioni rischiano di essere solo espressione di uno stile istituzionale inadeguato. Le organizzazioni del Forum Terzo settore Lazio continueranno il proprio lavoro, ampiamente riconosciuto nonostante il deficit di coprogettazione che caratterizza proprio alcune realtà amministrative del territorio provinciale.
Le parole del Vescovo di Latina nell’Omelia della Messa per la Pace crediamo siano quelle più opportune per individuare la giusta strada della collaborazione: «Tutti abbiamo da migliorare e da imparare … ma sulla base del riconoscimento della realtà dei fatti e non della sua falsificazione o del suo occultamento».
Ricordiamo che le associazioni sono intervenute immediatamente dopo l’incendio al campo, venne detto che non serviva nulla e furono espressi ringraziamenti da parte dell'allora sindaco Coletta presente sul posto. Ci siamo resi disponibili ad accompagnare i bambini a scuola e abbiamo effettuato un censimento dei bisogni ma il Comune di Latina non ha più accompagnatori per questo servizio. Il nostro lavoro sul campo ha una storia lunga, un progetto (“Nina Torna a Scuola”) mise in rete istituzioni e Associazioni già dal 2005, prima per interventi di dialogo e mediazione, poi per assicurare la scolarizzazione dei bambini e per la fornitura di aiuti nel periodo drammatico del lockdown.
Entro i primi giorni di gennaio dovevano essere pronte le prime 8 unità abitative nella parte adiacente al campo ma ora sembra che tutto sia rimandato a giugno. Che cosa c’entra il Terzo
Settore con queste inadempienze? La situazione è molto complessa e merita un impegno diverso dal continuo rimpallo di responsabilità tra gli ambiti istituzionali e dalla mistificazione contro Chiesa e associazionismo trasformati in capri espiatori da additare all’opinione pubblica.
Le persone costrette da mesi nei capannoni di una fabbrica dismessa e l’intera città di Latina meritano qualcosa di più. Noi siamo al nostro posto ma pronti a intervenire, continuando ad operare e aperti a progetti e iniziative. Come sempre e per tutti. 

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