ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

donne estreme

Clara Galante dà voce alla poetessa Marina Cvetaeva

Al Basilica l'attrice di Latina vestita dallo stilista Maurizio Galante

LATINAClara Galante porta in scena al teatro Basilica di Roma, Indizi terrestri, ispirata al lavoro della poetessa e scrittrice russa Marina Ivànovna Cvetaeva. Per l’occasione, lunedì 20 febbraio (alle 19, con ingresso gratuito), l’attrice di Latina sarà vestita con un abito disegnato dallo stilista (e cugino) Maurizio Galante.

DONNE ESTREME – “Per la prima volta a teatro, la storia di quattro donne che hanno capovolto i canoni della Storia, dando un altro significato a ciò che di solito, distrattamente, diciamo “amore”, spiegano i curatori del ciclo ‘ Davide Brullo e Fabrizia Sabbatini illustrando il progetto di lezioni-spettacolo coordinato dal TeatroBasilica.

“La mia avventura con Marina Ivanovna Cvetaeva, nasce a metá degli anni ’90 ed ancora oggi ne scopro nuova potenza e furore. Mi ha sedotta tutta, la sua strana e smisurata leggerezza /dolorante. Il suo suicidio non mi meraviglia, la voleva tutta la libertà”, spiega Clara Galante che ha anche scritto la drammaturgia e curato lo spazio scenico.

L’ABITO-MOSAICO – Su misura per la performance “un abito-mosaico, fatto di centinaia di tessere, piastrine in organza, panno, gelatine sonore, seta, cucite a mano ordinate su una base di Kaftano nero, obbliga l’ attrice a subirne peso e bellezza in una specie di danza, di movimento continuo”.

In questo abito ho cercato di tradurre la forza del testo e la sua “semplicità”. L’ abito è come un libro che pagina dopo pagina si scopre, si apre, ci invita ad ascoltare il vero fruscio di pagine cariche di sogni ed emozioni. Abito e gesto sono lo strumento, base, funzione e punto di partenza”, spiega lo stilista.

CHI E’ MARINA CVETAEVA –  Esule dal ‘22 prima in Boemia poi a Parigi, dopo gli onori con cui inizialmente l’accolse la folta colonia parigina di emigrati russi, l’attendevano prove dolorosissime: incomprensione ostilità isolamento miseria. Nel 1939 Marina Cvetaeva tornò nel suo paese. Vi morì suicida nell’agosto del 1941 a quarantanove anni.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto