LATINA – Viene da New York e una sua opera è esposta al MOMA nella collezione permanente. Lui è Pacifico Silano, e sarà a Latina sabato 18 febbraio per inaugurare (alle 17,30) la sua mostra Sweetest Kill nello spazio al secondo piano di Susi Hub in Corso della Repubblica a Latina.
“Questo progetto off-site intende offrire alla città la possibilità di conoscere da vicino la ricerca portata avanti dalla Galleria MONTI 8, realtà del territorio attiva nel campo dell’arte contemporanea. Monti 8 opera prevalentemente con artisti internazionali di riconosciuto talento come Pacifico Silano, che vanta mostre personali in musei quali il Bronx Museum e un’opera nella collezione permanente del MOMA di New York”, spiegano la curatrice Ilaria Monti e Anna Eugenia Morini che animano culturalmente il secondo piano di Susihub, spazio espositivo voluto dall’imprenditore Andrea Pistilli.
“C’è l’idea di avvicinare il grande pubblico al linguaggio dell’arte contemporanea con progetti che coinvolgano realtà locali e, in futuro, extra-territoriali. L’opera esuberante quanto straniante di Pacifico Silano, offre al nostro sguardo una riflessione sul corpo e sulla sessualità capace di mettere in discussione il concetto tradizionale di mascolinità e di erotismo“, spiegano le curatrici.
LA MOSTRA – Scrive Ilaria Monti nel testo che accompagna la mostra: “Esiste una poetica del corpo che attraversa la storia della rappresentazione della figura umana. Una poetica che si trasforma continuamente nella storia, nei substrati sociologici, antropologici e poiltici delle civiltà. Ed esiste un linguaggio di genere che accompagna il farsi e il disfarsi dell’identità e della percezione di sé come donna, come uomo, come altro o come tutto. Nei suoi lavori più recenti Pacifico Silano conferma il suo sguardo sul corpo maschile, questa volta esplorando i temi del desiderio e della sessualità attraverso una personale ricerca iconografica che evidenzia la persistenza di certi archetipi maschili attraverso icone virili ricorrenti nella cultura visiva dell’America degli anni ’70 e ’80, dove proprio in quel periodo si teorizzavano i gender studies.
Riferendosi al ventennio più caldo dell’opposizione tra conservatorismo e attivismo per i diritti LGBTQ, e insinuandosi nella complessità di un periodo di trasgressioni e conquiste, repressione e libertà, Silano indaga le immagini e i miti americani veicolati dalle riviste di pornografia gay distribuite negli anni ’70 e ’80, che in quegli anni rispecchiavano ancora i paradossi di un’epoca fortemente dominata da modelli del cinema hollywoodiano e dalla popolarità di immagini connotate da attributi di mascolinità che hanno radici nell’esercizio della violenza e della predominanza fisica, così come nel cameratismo dell’uomo bianco occidentale. Immagini, modelli, abitudini che ancora oggi esercitano il loro potere. Vigore e forza fisica, leadership e autoritarismo sono i tratti che hanno definito la mascolinità negli anni ’70 e nei decenni precedenti. Nei ritratti di uomini nei panni di cowboy, poliziotti, marinai, operai, wrestlers, motociclisti o bodybuilder, ricorrenti nei film quanto nelle riviste dell’epoca, Silano riconosce modelli maschili che hanno informato la comunicazione di massa e il pensiero americano, e che fanno parte della storia diacronica della rappresentazione della mascolinità occidentale. Un Wrestler con la tuta recante la bandiera americana, allora, còlto nello sforzo di svincolarsi dalla presa dell’avversario, non è troppo diverso dai giganti greci in lotta negli altorilievi dell’Altare di Pergamo; un cowboy seminudo, deposte le armi e le staffe, echeggia il vigore stanco e statuario dell’Eracle Farnese. Uomini forti, uomini eroi, nell’esuberanza del corpo. Da uomo, Silano si confronta con questa retorica di genere, smascherando il culto antico della mascolinità che viene così ridimensionata, sfumata”, conclude Ilaria Monti.
La mostra sarà visitabile su appuntamento fino al 31 marzo
NOTA DELL’ORGANIZZAZIONE – A causa di un incendio che ha interessato l’aeroporto JFK e del conseguente blocco di numerosi voli, l’artista non riuscirà a essere all’opening che è comunque confermato alle 17.30 con Ilaria Monti e Con MONTI 8 , unica galleria in Italia che rappresenta l’opera di Pacifico Silano. La mostra è di raro interesse.
