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la querela

Plastica ai glutei, il legale della 38enne del sud pontino querela il medico: “Diffuse foto e video delle parti intime senza consenso”

Per l'avvocato Improta quella del dottor Catenacci è solo una "trovata pubblicitaria"

FORMIA –  Dopo il grande clamore suscitato dalla vicenda della 38enne del sud pontino accusata di essere fuggita senza pagare un costoso intervento di plastica ai glutei, contrattacca l’avvocato Mauro Improta, nominato dalla donna. “Il medico sapeva che la signora non poteva pagare e lei non aveva nessun drenaggio, anzi è andata via con l’ascensore”, assicura. Sempre secondo il legale, il dottor Maximilian Catenacci era a conoscenza della condizione di fragilità psicologica ed economica della paziente e lo accusa di essersi solo voluto fare pubblicità. “Ma gli  costerà cara  – conclude  – considerando il grave reato di cui si è macchiato, come la diffamazione, con divulgazione di dati sensibili della paziente e pubblicazione di immagini delle sue parti intime senza il suo consenso”.

 In una nota l’avvocato ripercorre l’intera vicenda da quando la sua cliente ha conosciuto  su Instagram il chirurgo estetico che “le proponeva un intervento di torsoplastica secondaria più lifting glutei con protesi”, aggiungendo poi che la donna sin da subito aveva illustrato la “propria pesante situazione di fragilità psicologica, dovuta ai precedenti interventi di chirurgia estetica riusciti male”, riferendo “del suo stato di profonda depressione”, ma che lui l’aveva rassicurata dicendo che “dopo l’intervento, lei sarebbe stata subito meglio e che avrebbe risistemato ogni imperfezione della parte posteriore”, chiedendo una parcella di  €. 20.000,00.
“La paziente – scrive ancora l’avvocato –  rappresentando di non avere nell’immediatezza una così ingente disponibilità economica, proponeva al professionista il pagamento in 12 mesi…. e suggellato detto accordo tra le parti, il medico richiedeva alla donnail versamento a titolo di acconto per le spese della clinica che avrebbe ospitato l’intervento di €. 1.000,00 a mezzo bonifico”.
Il giorno successivo all’intervento  – durato dalle 10 alle 18.30 del 13 febbraio –  “alle 12 giungeva in clinica il dottore Catenacci che dava ordine agli infermieri di togliere alla paziente i drenaggi e medicarle le ferite … poi, tolti i drenaggi, veniva riferito alla signora che, di lì a poco, sarebbe uscita dalla clinica con regolare dimissione, quindi veniva avvisata di prepararsi, poiché -a detta degli infermieri- il medico stava ultimando i documenti per firmare la dimissione”.
Ed è qui che la situazione si complica. A detta del legale “inaspettatamente, il dott. Catenacci, mentre stava preparando la documentazione per dimettere la paziente dalla clinica, riferiva alla malcapitata che avrebbe dovuto farle subito un bonifico istantaneo di €. 17.000,00″  aggiungendo: “Se non mi paghi subito ti riporto immediatamente in sala operatoria e ti tolgo le protesi e non ti faccio uscire di qua.. poi il medico ordinava alle infermiere presenti di controllare se la paziente si allontanava”.
E’ a quel punto che con l’aiuto del marito la donna, “presa da un attacco di panico prende l’ascensore”, ma il legale specifica “senza alcun drenaggio attaccato, senza tacchi a spillo e, nel modo più assoluto, senza scappare”.
Il resto è noto: la denuncia pubblica del medico e il grande clamore suscitato dalla notizia.  La donna avrebbe inutilmente cercato di contattarlo mentre lui “in spregio di ogni norma sulla riservatezza tipica della sua professione, iniziava a pubblicare video e foto ritraenti i glutei della signora”. Il legale in nome e per conto della cliente ha deciso ora di denunciare il professionista per ” diffamazione aggravata mezzo stampa” sicuro che: “Tutta la vicenda è una vera e propria messa in scena a fini pubblicitari e di bieco marketing, in quanto il dottore poteva tranquillamente contattare la paziente, in quanto aveva numero di telefono ed indirizzo”.

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