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Lascia l’oratorio di San Marco Don Andrea Lupi: il saluto e le lacrime dei ragazzi

Era stato assegnato a Latina a 27 anni, ancora diacono. Il parroco: "Grazie a te questa comunità è cresciuta"

LATINA – In centinaia hanno salutato domenica sera, nella Cattedrale di San Marco, e nella festa serale che ne è seguita, Don Andrea Lupi, direttore dell’oratorio di Latina, in partenza per un incarico di dimensione regionale nel Lazio, conquistato sul campo. Non l’hanno presa benissimo, almeno a giudicare dalle lacrime, i ragazzi che in tanti, in questi anni, lo hanno seguito e aiutato a ridare vita piena agli spazi e alle attività della parrocchia dedicati ai più giovani. Tanto impegno, ma la sua parola più ricorrente nel giorno dell’arrivederci è stata “grazie”.

Assegnato a Latina dopo la formazione a Gerusalemme all’età di 28 anni non ancora compiuti (era ancora diacono), è diventato sacerdote e ha fatto del Don Bosco un punto di riferimento per la città. “Per me è stato un dono e questa è diventata la mia casa nel senso letterale del termine”, ha detto a chi lo ha voluto abbracciare domenica dopo la Messa pomeridiana. Qui ha “gattonato” da sacerdote, ha mosso i primi passi,  con l’orizzonte ampio e fiducioso che la giovane età consente, ed è riuscito nell’impresa di trasformare in altare anche il campo di calcio e quello di pallavolo.

Sei anni intensi, di servizio su tre fronti: da economo, da incaricato dell’oratorio e da referente del Movimento giovanile salesiano del Lazio, dove il ruolo tecnico di economo ha significato partecipare ai bandi, scritti anche di notte, con l’obiettivo di riuscire a offrire servizi ai ragazzi in una città giovane che servizi per le nuove generazioni non ne ha. Importante anche la collaborazione con i servizi sociali del Comune per provare a costruire un ponte con le istituzioni.

Ma lo spirito dell’oratorio, sono le relazioni: quelle  interne, intessute nel confronto e nella collaborazione con il parroco Francesco Pampinella e con gli altri sacerdoti di San Marco, e quelle esterne, con  ragazzi e famiglie. Andrea Lupi ne ha tessute centinaia se solo si pensa ai circa 500 giovani  che in estate frequentano la storica “Estate ragazzi”.   “Qui ho capito quanto questa  vocazione sia meravigliosa, sono entrato ragazzo, ne esco uomo e davvero sacerdote”.

Dall’altare il parroco Don Francesco al termine della Messa lo ha ringraziato a nome di tutti: “Grazie di cuore,  lo diciamo insieme: salesiani, laici, giovani. L’ambiente in questi anni  è cresciuto in comunione, familiarità, amore, rispetto. E questo grazie a Don Andrea. Ora, continuiamo a crescere”.

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