LATINA – Coinvolge molto da vicino la politica pontina la crisi di maggioranza in Regione Lazio. Non è ufficiale, infatti, ma insistenti indiscrezioni danno ora più vicino l’accordo tra le forze in campo, dopo lo stallo nato dalla presa di posizione di Forza Italia che ha disertato le ultime giunte in segno di protesta chiedendo con fermezza “il riequilibrio degli incarichi”.
Con l’ingresso tra le file di Forza Italia di quattro consiglieri eletti in altre liste, tra loro il pontino Angelo Orlando Tripodi arrivato dalla Lega, infatti il voto degli azzurri pesa di più e il coordinatore regionale Claudio Fazzone ne chiede un riconoscimento formale ormai da tempo.
Il punto di caduta potrebbe essere sarebbe stato trovato non sul terzo assessorato chiesto da Forza Italia (uno in più), ma sulla redistribuzione delle deleghe, con un rimpasto che potrebbe coinvolgere direttamente proprio esponenti pontini. Secondo l’ipotesi più ventilata, farebbe un passo indietro l’assessore di San Felice Circeo Giuseppe Schiboni, liberando Lavoro, Scuola e Formazione, e in cambio il suo partito conquisterebbe l’Urbanistica e la delega al Cinema. L’assessorato-chiave attualmente nelle mani della Lega potrebbe andare allo stesso Schiboni, ma anche, e il condizionale è obbligatorio, al coordinatore comunale di Latina Alessandro Calvi . Per un incarico si fa anche il nome dell’ex consigliere regionale di Fi Giuseppe Simeone.
La vicenda dello stallo era stata sollevata dalle opposizioni che hanno definito inaccettabile “che invece di discutere delle azioni da mettere in campo per migliorare la vita delle cittadine e dei cittadini del Lazio, delle famiglie, dei lavoratori e delle lavoratrici, delle imprese, degli studenti, la destra continui a discutere di poltrone ed equilibri interni”.
Lo stesso presidente Rocca ha ammesso il problema che in estate negava decisamente: “C’è un tema politico nel Consiglio regionale ma so che nelle prossime ore è previsto un incontro per definire le reciproche posizioni. Dopodiché il nodo si deve sciogliere. Non si può continuare all’infinito. E sono io il primo ad esser chiaro su questo”. Rocca è certo che i partiti della sua maggioranza sono responsabili “e sono tutti consapevoli che ad ottobre vanno approvati documenti molto importanti”.