LATINA – E’ venuta alla luce solo in questi giorni un’altra terribile storia che riguarda un bracciante agricolo di nazionalità indiana. L’uomo, un 46 enne, – come denuncia la Cgil Roma e Lazio in una nota – è ricoverato da oltre due settimane in condizioni gravi all’ospedale “Goretti” di Latina dopo aver subito un’intossicazione che sarebbe stata causata dal contatto con prodotti chimici. Anche se le circostanze sono ancora poco chiare, nei giorni scorsi all’uomo è stata amputata la gamba sinistra, poi anche la destra.
Sul caso sono in corso le indagini delle forze dell’ordine anche per risalire all’azienda per la quale l’uomo lavorava. E’ qui che potrebbe aver ricevuto l’incarico di eseguire un trattamento chimico che lo ha posto a contatto diretto, probabilmente senza protezioni, con sostanze evidentemente molto dannose per l’organismo. La necessità è anche quella di scongiurare danni alla salute gravi per altri braccianti.
“Apprendiamo che un bracciante agricolo avrebbe già perso una gamba e che rischia di perdere anche altri arti a causa dell’esposizione prolungata ad agenti chimici senza dispositivi di protezione individuale e senza misure di sicurezza adeguate sul luogo di lavoro”, dichiarano in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio e la Cgil di Frosinone Latina. “Nell’esprimere al bracciante tutta la nostra vicinanza – prosegue la nota – auspichiamo che la magistratura e le forze di polizia del territorio, che stanno già facendo un gran lavoro in una situazione difficilissima, facciano chiarezza al più presto su quanto accaduto. Ribadiamo quanto sia necessario intensificare il confronto sul tavolo della Prefettura di Latina e dare piena attuazione a quanto stabilito nel recente protocollo contro lo sfruttamento lavorativo tra Procura, enti ispettivi, forze dell’ordine e azienda sanitaria locale, rafforzandone i contenuti ed estendendone l’efficacia a tutti i settori”.
“Ribadiamo altresì, ancora una volta – aggiungono i sindacati – la necessità che la giunta Giunta Rocca riprenda quel ruolo di coordinamento fra istituzioni, forze di polizia, enti, forze sociali, la cui collaborazione porta inevitabilmente a vigilare su un territorio che, in assenza di controllo, rischia di tornare a quella situazione di totale sfruttamento, sopraffazione e illegalità diffusa in cui si è consumata la tragedia di Satnam. Chiediamo quindi nuovamente alla Regione Lazio di riconvocare con urgenza tutte le parti per tornare a mettere pressione e riaccendere i riflettori sul territorio di Latina e su tutto il Lazio, regione che ha visto un aumento impressionante di morti sul lavoro e malattie professionali nel corso del 2024. Segno evidente che le misure adottate finora dall’amministrazione regionale non sono ancora sufficienti a invertire la rotta”, concludono la Cgil di Roma e del Lazio e la Cgil di Frosinone Latina.
