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la rivelazione

“Aldo Moro prigioniero in una villetta sul litorale tra Latina e Roma”

Martelli alla commisione parlamentare: "Aerei Nato sorvolarono la zona, ma non avevano i rilevatori di calore"

aldo moroLATINA – Aldo Moro poteva essere tenuto prigioniero in una delle tante villette sul litorale di Latina. Per questo aerei della Nato sorvolarono il litorale laziale, da Latina a Roma, ma la ricerca si doveva basare su apparecchiature in grado di rilevare fonti di calore che in realtà non furono mai montate sui velivoli. A raccontare la vicenda che offre nuovi spunti sulle falle investigative relative al sequestro dell’esponente della Dc ucciso dalle Brigate Rosse del è stato Claudio Martelli, ex vicesegretario del Psi, che è stato ascoltato ieri dalla Commissione parlamentare di indagine sul sequestro e la morte di Moro. Martelli ha riferito i contenuti di un incontro avuto con il capo del Sisde, il generale Giuseppe Grassini, morto nel 1992.

La ricognizione, di cui si è poi saputo era stata attribuita a mezzi dell’aeronautica italiana, e aveva lo scopo di fotografare l’area, ma la missione sorvolo scelse di non raccogliere immagini, di fatto boicottando l’azione di ricerca del covo brigatista. “La notizia mi pare davvero importante: ovviamente non conosciamo la catena di comando che portò alla decisione dell’intervento di aerei dell’Alleanza Atlantica e che scelse di non raccogliere immagini, di fatto boicottando la missione», ha detto vicepresidente dei deputati del Pd, Gero Grassi, componente della Commissione, dopo l’audizione di Claudio Martelli. “L’audizione dell’ex delfino di Bettino Craxi – conclude Grasso – ci consegna un’altra novità del caso Moro, con buona pace per chi ritiene superfluo il lavoro dell’organismo parlamentare”

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