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il terrorismo spiegato ai ragazzi

Strage di Bologna, due testimoni incontrano i liceali di Latina

L'appuntamento al Classico con Ago Maria Tassinari

la stazione di Bologna il giorno della strage

la stazione di Bologna il giorno della strage

LATINA – Era il  2 agosto del 1980 quando alle 10,25 alla stazione di Bologna esplose la bomba che causò la morte di 85 persone e il ferimento di oltre 200. Alcuni militanti dell’estrema destra, appartenenti ai Nar, i Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che hanno sempre respinto l’accusa furono individuati come esecutori materiali. Ma i mandanti restano tuttora sconosciuti così come le verità sulla strage.

di vittorio

Anna Di Vittorio e il marito Gian Carlo Calidori  ricevuti in Senato

Di questo parleranno venerdì 8 maggio (alle 10) nell’Auditorium del Liceo Classico “Dante Alighieri” di Latina, intervistati da Ugo Maria Tassinari, Anna Di Vittorio, che nell’attentato terroristico perse il fratello Mauro e Gian Carlo Calidori che vide morire uno degli amici più cari, Sergio Secci. Avevano entrambi 24 anni. Avranno il difficile compito di spiegare a 300 studenti dei licei di Latina che all’epoca della strage non erano nemmeno nati, che cosa ha significato dal punto di vista personale, sociale e politico non solo l’attentato, ma anche quello che ne seguì in fatto di risposte anelate, attese e non date.

L’iniziativa è promossa dalla Regione Lazio attraverso il Progetto ABC Arte Bellezza Cultura nell’ambito di “Fuoriclasse” – Idee e Progetti per una scuola protagonista, in collaborazione con Assessorato alla Formazione, Ricerca, Scuola e Università della Regione Lazio. “Gli anni della scuola sono quelli in cui si costruisce la coscienza critica degli individui e rappresentano, insieme, il momento decisivo per sviluppare un’identità collettiva. I racconti, scritti o per immagini, sono allora strumenti eccezionali per favorire questo processo di formazione” afferma il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, convinto sostenitore da sempre dei Progetti per le scuole targati ABC.

I due protagonisti dell’incontro  – si legge in una nota – “per trovare una spiegazione al lutto che li aveva colpiti, cominciarono a frequentare l’Associazione familiari delle vittime della strage. Lì si sono conosciuti, si sono innamorati e nel 1983 si sono sposati. Nel 2008 le loro nozze d’argento hanno coinciso con il primo «giorno della memoria» dedicato ai caduti della lunga stagione del terrorismo. Una vittoria per Anna e Gian Carlo, che per il raggiungimento di quell’obiettivo avevano inondato di lettere alte cariche dello Stato e deputati d’ogni schieramento”.

 IL PROGETTO – Che cosa sanno i ragazzi che oggi hanno tra i 15 e i 18 atti cos’è accaduto in Italia 46 anni fa, tra la fine degli anni Sessanta e larga parte degli anni Ottanta? Un periodo tragico per ilo Paese. Sono i cosiddetti “anni di piombo” per via dell’elevato numero di azioni terroristiche di matrice politica, per la quantità di pallottole sparate e di vittime. Magistrati, politici, giornalisti, gente comune. L’iniziativa Il terrorismo raccontato ai ragazzi si prefigge di ripercorrere sul filo della memoria le storie e le idee di quegli uomini, messe a tacere con le armi.

Il progetto rappresenta un tentativo di fornire risposte alle frequenti domande che gli adulti – genitori o insegnanti – si sentono rivolgere dai propri figli o allievi e che di quegli anni sanno solo per sentito dire e, non sempre, in modo adeguato o corretto.

Il fil rouge di questo ciclo di incontri è costituito da Figli della notte (Baldini & Castoldi), il bel libro scritto da Giovanni Bianconi, giornalista, inviato del Corriere della Sera, profondo conoscitore delle “vicende giudiziarie” che hanno scosso l’Italia repubblicana nel corso degli ultimi cinquant’anni, le cui pagine raccontano uno spaccato della storia nazionale, a partire da un punto di vista inedito: quello di chi in quegli anni ha perso un padre, un figlio, un fratello nei tanti e diversi attentati che hanno segnato più di un ventennio di violenza politica tra il 1969 e il 1988.

I “Progetti per le scuole” s’articolano in sei filoni di approfondimento che hanno per oggetto: Il Bene e il Male. Moravia, Calvino, Sciascia, ovvero tre scrittori dai destini intrecciati tra differenze e somiglianze; Resistenza in lettere, ideali, dolore, passione negli ultimi scritti inviati ai famigliari dai ragazzi che tra il ’43 e il ‘44 venivano condannati a morte. Progetti nuovi che s’aggiungono agli sperimentati Cinema&Storia e Cinema&Società – al vertice del gradimento di studenti e insegnanti -, Il terrorismo raccontato ai ragazzi e Racconti in movimento. Immagini, suoni e social, sulle realtà di scuola, città e lavoro, tra ciò che ognuna di esse è o si vorrebbe che fosse.

Storia, società, letteratura, forme della comunicazione, dell’espressione e della narrazione artistica sono elementi portanti di questi progetti, visti attraverso il cinema, i libri, le lettere, la fotografia, la musica e il web.

Partecipano al progetto Il terrorismo raccontato ai ragazzi 32 scuole, 44 classi, 940 studenti di Roma e del Lazio.

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