LATINA – Arrivano i primi effetti della sentenza definitiva della Corte di Cassazione per l’omicidio di Matteo Vaccaro. Torna in carcere l’organizzatore del delitto, Francesco D’Antonio: per lui la Suprema Corte ha confermato la condanna 15 anni e 6 mesi di reclusione da scontare in prigione. Dopo un primo periodo di carcere, seguìto all’arresto per il delitto al Parco Europa, i legali di D’Antonio avevano chiesto e ottenuto sulla base di una perizia medica che ne evidenziava le precarie condizioni psichiche, il ricovero in una struttura sanitaria. Quindi l’imputato aveva avuto il beneficio degli arresti domiciliari.
Torna in carcere per un cumulo di pena anche Paolo Peruzzi, uno dei quattro imputati per i quali la Corte di Cassazione ha riformulato il reato trasformandolo in quello più grave di “concorso anomalo in omicidio volontario”, un reato per il quale non è prevista la sospensione della pena. I carabinieri di Latina nelle scorse ore hanno arrestato Peruzzi in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’ Appello di Roma. Il 27 enne di Latina deve scontare la pena di 1 anno, 4 mesi e 15 giorni di reclusione per il reato di minaccia aggravata che si è cumulato con quello di evasione. Peruzzi era fuggito dai domiciliari dopo la condanna di primo grado a 16 anni ed era stato arrestato dopo 21 giorni di indagini dalla squadra mobile diretta da Tommaso Niglio.
