LATINA – Emergenza freddo: il presidente e il comitato di Latina Bene Comune invitano il commissario Giacomo Barbato a istituire un tavolo permanente di concertazione con le associazioni per fronteggiare l’emergenza e non farsi trovare impreparati all’arrivo dell’inverno. «A Latina nessuno deve più morire per strada, occorre chiudere l’era delle misure provvisorie. È necessaria una riflessione ampia sulla carenza di strutture di pronta accoglienza sul nostro territorio, sui luoghi in cui chi non trova più il filo della sua storia possa essere aiutato a formulare nuove strade e a ripartire. Inoltre, non ci possiamo illudere che immigrazione e convivenza civile tra etnie e religioni differenti siano fenomeni su cui la nostra comunità non sia chiamata a portare avanti delle scelte culturali e politiche. Una città di ghetti è più infelice, più insicura, produce tensioni dannose al suo sviluppo».
Così il presidente di Latina Bene Comune, Damiano Coletta, a proposito dell’emergenza freddo che anche quest’anno trova la città impreparata. Per il candidato sindaco di LBC la presenza costante sul territorio di persone in condizione di estrema povertà richiede da parte del Comune la programmazione di azioni congiunte e integrate con i vari attori coinvolti nel volontariato e nell’associazionismo impegnato nel sociale. «Dato il gran numero di persone coinvolte ogni inverno – sottolinea Coletta – il problema non può più considerarsi un’emergenza, pertanto non può più essere gestito come tale. Ogni anno il Comune di Latina si lascia “sorprendere” dal freddo dell’inverno in arrivo lasciando decine di persone in strada senza un’assistenza minima, senza un giaciglio per la notte, una coperta, un tè caldo, cibo e vestiario. D’altra parte il Centro di Accoglienza notturna del Comune, in via Aspromonte, con soli 20 posti letto, non è una struttura adeguata ad accogliere le emergenze invernali».