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Rivoluzione a scuola

Alla Frezzotti-Corradini di Latina cambia la didattica: si studia come in Svezia

Al cambio d'ora si spostano i ragazzi. La dirigente: "Parola d'ordine dinamismo"

studenti 3LATINA – Sconfiggere la sedentarietà sopratutto mentale costringendo i ragazzi a lasciare il banco durante le pause e a diventare protagonisti consapevoli del loro percorso di studio. E’ lo scopo del progetto partito oggi all’istituto Frezzotti-Corradini che si allinea così alle scuole svedesi: al cambio d’ora, sono i ragazzi a spostarsi di aula in aula e non più i docenti cui è stata assegnata una classe di riferimento, trasformata in laboratorio didattico e dotata del materiale e dei supporti necessari. Una rivoluzione che ricalca le abitudini dei college che gli adolescenti seguono sulle serie tv. Ne abbiamo parlato su Radio Luna in Qui Latina

IL PROGETTO – Il progetto si chiama Classi senza aule e didattica in movimento. Con D.A.D.A (acrononimo di didattiche per ambienti di Apprendimento), spiega la dirigente scolastica Roberta Venditti “la scuola media Corradini sa di college. E’ una didattica innovativa targata Svezia. Lo scopo è quello di riuscire a trasformare lo studente “sedentario”, immobile in un banco e in un atteggiamento di passiva ricezione di informazioni e conoscenze, in  studente attivo protagonista dello sviluppo delle sue competenze”. Per questo anche le aule non saranno più semplici classi ma aule tematiche trasformate in laboratori e colorate, dal momento che, ormai è noto, i colori influenzano gli stadi d’animo e possono addirittura  favorire  la concentrazione.

IL TEAM – Una decisione presa da tutto il corpo docente del plesso di Via Amaseno e arrivata dopo una riflessione accurata cui hanno collaborato la dirigente e il collegio dei docenti, che hanno affidato l’organizzazione del  progetto alla professoressa Di Cesare (orario e distribuzione delle aule-laboratorio sono stati ridisegnati) mentre il professor Tino che si è occupato dello studio del colore. Per spingere l’acceleratore sul progetto e poterlo attuare, inoltre la scuola ha dovuto impegnare risorse: “Un enorme sforzo economico nella diffusione della tecnologia con 38 aule 2.0 grazie al contributo volontario dei genitori e a finanziamenti e donazioni di aziende e di privati”.

ENERGIZZARE LA MENTE  – “La parola d’ordine del progetto è dinamismo: numerosi studi delle neuroscienze – afferma ancora la dirigente  scolastica – hanno dimostrato che l’approccio dinamico e fluido del DADA considera gli spostamenti degli studenti uno stimolo energizzante per la capacità di concentrazione e per attivare la mente. Mentre gli studenti migrano, i professori, al contrario, restano sempre nello stesso spazio. Niente più I° A o B o C, insomma. Con Dada si sperimenta una formula che intende avvicinare la scuola Corradini al tipico college straniero”.

DIDATTICA RIVOLUZIONATA – Tecnicamente – afferma ancora la Venditti  – quella che proponiamo è una didattica in ambienti di apprendimento dove gli spazi diventano protagonisti e accompagnano gli allievi in un percorso attivo di formazione e confronto con le materie di studio.  Anche la didattica sarà rivoluzionata attraverso il metodo DADA , essa dovrà sempre di più disancorarsi dalla sola lezione frontale per lasciare spazio anche ai processi collaborativi, di brain storming, ricerca, peer teaching, rielaborazione, presentazione. Insomma aule laboratorio, aule di proprietà del gruppo, a responsabilità di gruppo, in cui davvero il ruolo del docente assume il carattere di regista, di coach e facilitatore dell’apprendimento.

LA SFIDA – “Raccogliamo la sfida per una scuola desiderosa di assecondare i cambiamenti della società e, quindi, anche della popolazione studentesca”

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