LATINA – L’urbanistica torna in primo piano oggi con l’ultimo atto del commissario prefettizio al Comune di Latina Giacomo Barbato che dopo aver analizzato a lungo e a fondo le 89 manifestazioni di interesse presentate dai privati per i Print, i programmi integrati di intervento, nati per ricucire la zona agricola con il tessuto urbano creando anche servizi per i cittadini, nella filosofia di riqualificare il tessuto urbanistico, edilizio e ambientale, ha revocato tutti gli atti preparatori con l’effetto di cancellarli tutti.
Una bocciatura totale quella del team che ha lavorato sulla argomentata delibera firmata ieri mattina e che contiene una sentenza implicita: se i Print fossero passati (insieme con i PPE ora sospesi e soggetti all’iter di annullamento ndr) Latina avrebbe continuato a crescere senza un disegno complessivo e un’idea di città, proprio quello che oggi la penalizza di più. Una programmazione inesistente perché affidata a singoli progetti privati.
Per quanto riguarda i numeri, i conti fatti dai tecnici chiamati da Barbato sono impressionanti: quasi due milioni di metri cubi di nuovo cemento per un totale di almeno 25 mila nuovi abitanti, praticamente un quarto dell’attuale popolazione. “Ulteriori criticità sono rilevabili nell’assenza di qualsiasi valutazione in merito al peso insediativo”.