LATINA – Quando il 14 agosto ha sentito quel rumore assordante e poi visto il ponte crollato, non ha perso tempo e in poche ore ha scritto al sindaco di Genova e al cardinale Angelo Bagnasco per mettere a disposizione completa della causa, sia sé stesso che l’istituto salesiano di Sampierdarena. Don Maurizio Verlezza, ex parroco di San Marco a Latina, dove la sua permanenza non è passata inosservata, da qualche anno è direttore del grande complesso (anche scolastico) che si trova nel difficile quartiere di Genova, a 500 metri dal Ponte Morandi e dal 14 agosto si occupa praticamente a tempo pieno di una parte dell’emergenza, cercando di non far mancare nulla a chi ha perso tutto: gli sfollati.
“Siamo a mezzo chilometro da lì, e quando abbiamo visto il ponte, sapevamo già che tra le persone in difficoltà ci sarebbero stati dei nostri parrocchiani – racconta Don Maurizio per il quale ogni minuto di questo nuovo servizio è divenuto prezioso – Da quel giorno la nostra storia è un po’ cambiata. Ci è stato prima chiesto di ospitare le famiglie delle vittime e così abbiamo fatto”. Nell’istituto sono arrivati madri e padri, fratelli, nonni con il loro fardello di dolore e sconforto. Ma sono arrivati anche i genitori e la sorella del vigile del fuoco sardo che è volato giù dal ponte senza farsi un graffio.
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“Quindi, trascorsa la prima emergenza, siamo diventati centro di raccolta e di smistamento di tutto ciò che serve agli sfollati, famiglie che con la casa hanno perso tutto”. Abiti, scarpe, biancheria, effetti personali, documenti, fotografie, tutte le cose che ci si abitua a dare per scontate. “C’è una città ferita, ma anche una grande forza e solidarietà: c’è chi ha messo a disposizione case sfitte, chi si è offerto di pagare l’affitto alle famiglie rimaste senza casa, chi dona viveri di ogni genere. Noi collaboriamo a gestire questa parte dell’emergenza”. E così mano a mano che il Comune reperisce le case per gli sfollati e vengono assegnate, il contorno di logistica si muove da Sampierdarena. E anche Latina non è rimasta indifferente.
COME DONARE – Il Comune di Genova, per venire incontro alle richieste dei cittadini che intendono manifestare in modo concreto la propria solidarietà per l’emergenza abitativa generata dal crollo del ponte Morandi, ha messo a disposizione, per le donazioni queste modalità di versamento:
C/C POSTALE
conto corrente n. 58504093
“EMERGENZE CITTA’ DI GENOVA – SERVIZIO TESORERIA”
Via Garibaldi 9
7 ° piano
16124 Genova
IBAN IT 44 T 07601 01400 000058504093
C/C BANCARIO
conto corrente n. 100880807
presso Unicredit Spa GENOVA TESORERIA COMUNALE
IBAN IT 08 T 02008 01459 000100880807
Per versamenti dall’Estero UNCRITMM
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