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il giorno dopo il recupero

Ritrovamenti subacquei al Circeo, la sovrintendente Chiara Delpino: “Ora uno scavo con l’utilizzo della sorbona”

"Importantissimo indagare anche il sito preistorico in grotta". Resta la questione di come tutelare i reperti

SAN FELICE CIRCEO – Un sondaggio archeologico, si chiama così in gergo tecnico, da realizzare con l’utilizzo della sorbona. E’ il prossimo passo per indagare che cosa si nasconde al di sotto dei fondali del Circeo dove sono state recuperate in questi giorni un’ancora in ferro di grandi dimensioni di epoca romana e un’anfora quasi integra.  Lo annuncia Chiara Delpino,  funzionaria  della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti con delega anche alla tutela subacquea che si è immersa nell’area davanti al porto per supervisionare le operazioni svolte dal giornalista e fotosub Umberto Natoli, autore della scoperta, con gli operatori della Asso (nelle foto con il reperto) e con il sommozzatore del porto Massimo Martufi, protetti dalla Capitaneria di Porto.

SI VA AVANTI – “Dobbiamo, con l’aiuto dei volontari, continuare ad indagare meglio la zona per verificare se si sia esaurito il giacimento di anfore o se, come sembra in questa prima fase, ce ne siano altre sotto la sabbia e se i ritrovamenti appartengano ad un unico relitto o a più relitti. Per questo vorremmo fare un breve scavo per riuscire a capire meglio di fronte a che cosa ci troviamo con un’azione non breve, spot, ma con un’azione di ricognizione a lunga durata.  Con l’utilizzo della sorbona (un tubo che aspira la sabbia dal fondale) sarà possibile comprendere che cosa conserva quella fascia di mare davanti al porto del Circeo”.

ASCOLTA LA SOVRINTENDENTE CHIARA DELPINO

LA TUTELA  – E’ ovvio che l’emersione di tanti reperti porta con sé  anche un problema di tutela in un’area marina accessibile a tutti e non perimetrabile, perché di passaggio. “L’azione di protezione, al di là del nostro rapido intervento, andrebbe fatta valorizzando i recuperi e facendo capire alle persone quanto sia importante tutelare i contesti  cioè conoscerli nelle loro posizioni di giacitura, far capire che un’anfora rinvenuta in mare, in un certo posto, veicola informazioni, mentre estrapolata dal suo contesto e messa in casa, perde le informazioni e perde anche il suo valore. Mi sembra – aggiunge Delpino – che l’azione più importante ai fini della tutela sia far crescere la consapevolezza dell’importanza del reperto in quanto reperto e non come oggetto da esporre”.

LE GROTTE – Ma non è tutto dal Circeo. C’è infatti un nuovo sito preistorico. All’interno di una grotta del Promontorio è stata scoperta la presenza di ossa animali in una parete, e il sito è stato   visionato dalla Sovrintendente: “Sembrano essere concrezionati agli strati geologici resti di animali preistorici”, spiega l’esperta. Anche qui servirà un ulteriore e più approfondito sopralluogo per ricostruirne la storia: “Questa grotta  – spiega Delpino – può contribuire a portare conoscenze sul Paleolitico quando il mare davanti al Circeo era più basso e il promontorio così come lo conosciamo non esisteva.  Sarà importantissimo indagare scientificamente per la particolarità della segnalazione e per la rarità del rinvenimento”.

IL RUOLO DEL COMUNE E DEI VOLONTARI – “La soddisfazione è grande, è stato un grande lavoro d’equipe  – conclude Umberto Natoli –  Per questo voglio ringraziare il delegato dei beni culturali del Comune di San Felice Circeo, Angelo Guattari, che ha promosso con passione questo intervento, effettuato grazie agli infaticabili e molto competenti amici della ASSO, Mario, Bernardino, Stefano, Marco, assieme al sommozzatore OTS del porto Massimo Martufi, tutti volontari. Voglio dare un sentito ringraziamento anche alla squadra della Guardia Costiera locale, al Comandante Caserta e al Vice Comandante Canale, che ci hanno dato fiducia e sostegno fin dall’inizio di questa bella campagna archeologica di ricerca, e un sentito ringraziamento anche alla DIVE SYSTEM per parte delle attrezzature forniteci per le operazioni”.

(le foto del recupero sono state gentilmente concesse da Umberto Natoli)

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