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Ciccarelli: "Ora troviamo la famiglia"

Morto a Parco San Marco, Emmanuel lavorava e non appariva depresso. Dal Cas: “Era in gamba e molto attivo”

Resta il mistero sul gesto del ragazzo che si è gettato nel laghetto dell'area verde

LATINA – Yeboah Emmanuel porterà con sé la ragione per cui venerdì sera si è gettato nel laghetto di Parco San Marco, ha fatto alcune bracciate scomposte raggiungendo il centro della vasca e poi è scomparso nelle acque torbide per essere ripescato cadavere quattro ore più tardi. E’ una morte che genera interrogativi la sua, come lo sarebbe quella di qualunque ragazzo della sua età. Forse di più, perché la sua vita è stata dura fin da subito, anche dopo la traversata del Mediterraneo.

“Era un ragazzo del Ghana di ventiquattro anni. Ex ospite del Cas di Aprilia di Karibù dal quale si era allontanato volontariamente nell’ottobre del 2017 perché lavorava e non voleva essere trasferito in altro territorio. Da allora la coop non ha avuto più contatti ma lo ricordano come in ragazzo in gamba e molto attivo”, racconta l’assessora alle politiche sociali del Comune di Latina Patrizia Ciccarelli. Una notte insonne per molti.
Quel cerotto che aveva sul braccio, è il segno di un prelievo di sangue fatto in ospedale, ma non era ricoverato come invece aveva fatto sospettare il pigiama che indossava. “In pronto soccorso risultano due accessi per problematiche fisiche diverse e l’ultimo il 23 maggio si è concluso, dopo gli accertamenti, tra cui anche il prelievo del sangue, con regolare dimissione. Mi dicono che non ha dato segni di depressione o di instabilità e infatti non c’è stata nessuna richiesta di consulenza psichiatrica. Non era ricoverato. Questo è sicuro”, aggiunge la Ciccarelli.
Solo lunedì, con gli uffici aperti, invece si potrà capire se avesse frequentato il dormitorio invernale, anche se l’associazione che lo ha gestito non ricorda Emmanuel.

“Verificheremo – conclude l’assessore – Ora è importante rintracciare i familiari e fare tutto il possibile per dare almeno almeno ora a questo ragazzo dignità e rispetto”.

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