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Sei milioni di nuovi alberi nel Lazio per contrastare il cambiamento climatico

Il 21 novembre per la Festa dell'Albero i primi 30mila nuovi arbusti prodotti dal Parco degli Aurunci

(la foto in prima pagina è di Marco Teodonio)

LATINA – Nel Lazio 6 milioni di nuovi alberi, uno per ogni abitante della regione, per contrastare il cambiamento climatico, compensare le emissioni di CO2, proteggere la biodiversità. E’ il programma Ossigeno varato dalla Regione Lazio.  “Un investimento di 12 milioni di euro in 3 anni – spiegano dall’Ente – per la piantumazione su tutto il territorio regionale di alberi e arbusti autoctoni certificati”.

Prima tappa il 21 novembre, in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi e della Festa dell’Albero promossa da Legambiente prenderà il via la campagna di piantumazione con i primi 30.000 arbusti provenienti dal Vivaio del Parco Regionale dei Monti Aurunci. “Una svolta Green per fare del Lazio la regione della sostenibilità ambientale”, è l’obiettivo annunciato con il quale si prevede di avere, in un vicino molto prossimo, 30mila ettari di bosco diffuso in più nel Lazio e  240mila tonnellate all’anno di CO2 assimilate e compensate grazie ai nuovi alberi.

Saranno coinvolti istituti culturali e dimore storiche, musei, biblioteche e nella prima fase del progetto saranno raccolte le adesioni delle strutture che accoglieranno i primi alberi donati dalla Regione Lazio. “La loro piantumazione sarà a cura del personale delle Aree Naturali Protette del Lazio e dalle associazioni di protezione civile mentre tecnici, agronomi e forestali della Regione Lazio coordineranno i lavori. Tutti  – spiegano dalla Regione – potranno diventare protagonisti dell’impresa attivandosi per realizzare ulteriori piantumazioni grazie alla consulenza degli uffici regionali sulla scelta degli alberi e delle zone più indicate a ospitarli”.

Nuovi alberi saranno piantati nelle aree esterne di scuole e università pubblichenelle aree verdi degli ospedali e dei centri anziani, in parchi e  riserve, nei monumenti naturali della Regione Lazio. Saranno poi i comuni a dover individuare le aree dove aggiungere alberi e arbusti, saranno coinvolti spazi culturali regionali, beni demaniali, gli edifici di edilizia residenziale pubblica, e ancora le associazioni di Protezione Civile, i consorzi ASI, i comitati di quartiere e le aziende agricole.

“Contemporaneamente si avvierà la produzione di 100.000 piante a trimestre. Gli alberi scelti saranno di specie tipiche delle nostre zone e verranno piantati in luoghi idonei al loro sviluppo, rispettando le specificità di ogni singolo territorio. Nelle zone costiere piante sempreverdi come la sughera, il leccio e il corbezzolo, in collina alberi tipici del nostro paesaggio come la roverella e l’acero minore, in montagna specie resistenti al freddo come il faggio e il sorbo montano”.

 

 

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