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l'omicidio bondanese

A Formia l’ultimo saluto a Romeo, mentre le indagini vanno avanti

Il Questore: "Sarà fatta giustizia". Perizie sulle ferite dell'altro ragazzo ferito e dell'accoltellatore

FORMIA – In migliaia a Formia ieri ai funerali  di Romeo Bondanese, il ragazzo “con il sorriso contagioso” come lo ha definito un docente, ucciso sulla terrazza di Ponte Tallini dove quel sorriso si è spento per sempre: nella chiesa di San Giovanni Battista la bara bianca, il dolore intorno e all’esterno i palloncini bianchi e celesti per l’ultimo saluto.

“L’amore terrà in vita Romeo” ha detto l’arcivescovo Monsignor Luigi Vari che ha celebrato la funzione alla presenza dei familiari e degli amici, presenti il prefetto Maurizio Falco e il Questore di Latina Michele Spina, la dirigente dell’Istituto Nautico Caboto, la scuola frequentata dal 17enne morto per una coltellata. Il clima era quello che si respira a Formia da giorni, con la famiglia che frena le fughe dei giustizialisti: “Giustizia, ma non vendetta”, continuano a ripetere i genitori del ragazzo.

E le indagini vanno avanti, lo ha rimarcato il Questore di Latina assicurando che sarà fatta giustizia. L’autopsia eseguita a Roma ha rilevato che l’arma usata su Romeo non è un coltellino svizzero, ma una lama lunga almeno tra i sette e i 10 centimetri, un coltello che, chi maneggia, sa poter  uccidere. E la stessa profonda ferita è stata riscontrata su Osvaldo l’altro ragazzo trafitto durante la rissa sorta per futili motivi, ma fortunatamente in un punto non vitale. Il giovane dopo essere stato operato e con una prognosi di 60 giorni è ancora ricoverato al Dono Svizzero. Ieri mattina i periti della famiglia Bondanese e del giovane accusato dell’omicidio gli hanno fatto visita e poi hanno raggiunto Casapulla per esaminare la ferita sulla mano dell’arrestato.

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