LATINA – Bandiere a mezz’asta in tutta Italia e a Sonnino è lutto cittadino per la morte del carabiniere Vittorio Iacovacci ucciso brutalmente da milizie armate in un tentativo di rapimento in Congo mentre faceva da scorta all’ambasciatore Luca Attanasio, diplomatico giovanissimo, 43 anni, fortemente impegnato in attività umanitarie. Con loro è morto l’autista congolese Mustapha Milambo. Un aereo militare italiano sta atterrando a Goma per riportare in patria i corpi dei due servitori dello Stato uccisi ieri in un agguato nei pressi del parco nazionale di Virunga in Congo. Come si legge in un comunicato della presidenza della Repubblica congolese si è trattato di un rapimento e quando le Forze armate congolesi “erano a 500 metri, i rapitori hanno sparato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull’ambasciatore, ferendolo all’addome”.
La notizia è arrivata a Sonnino come un ciclone, portata ieri nella tarda mattinata dal comandante della compagnia carabinieri di Terracina Francesco Vivona e dal comandante della stazione CC di Sonnino. La famiglia Iacovacci ancora non sapeva. “Una notizia straziante e dolorosa. Una notizia che lascia attoniti per la drammaticità e la violenza”, ha commentato il sindaco della cittadina Luciano de Angelis.
Vittorio Iacovacci avrebbe compiuto 31 anni a marzo e doveva rientrare dalla missione per sposarsi, per questo stava costruendo la sua nuova casa accanto a quella dei genitori e le nozze erano già programmate. La sua non era la prima missione. “La famiglia è distrutta, Vittorio Iacovacci contribuiva ad un cammino di Pace”, ha sottolineato il vescovo di Latina Mariano Crociata.
Il più vivo dolore è stato espresso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal Premier Draghi dai presidenti di Camera e Senato Fico e Casellati e dal mondo della politica tutto.
Oggi i carabinieri del Ros sono attesi in Congo per avviare le indagini: “Faremo ogni sforzo per fare luce e arrivare alla verità e per riportare al più presto i corpi in Italia” – ha detto il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio – Due servitori dello Stato che ci sono stati strappati con violenza nell’adempimento del loro dovere. Non sono ancora note le circostanze di questo brutale attacco e nessuno sforzo verrà risparmiato per fare luce su quanto accaduto. Riferirò il prima possibile in Parlamento. Oggi lo Stato piange la perdita di due suoi figli esemplari e si stringe attorno alle loro famiglie e ai loro amici e colleghi alla Farnesina e nell’Arma dei Carabinieri”.
da un comunicato ufficiale
