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Conte a Latina a tutto campo. E torna sulla polemica per il nome di Parco Falcone e Borsellino

"Con il green pass devono saltare i limiti di capienza dei luoghi dello spettacolo"

LATINA – L’ex premier italiano Giuseppe Conte, attuale presidente del Movimento CinqueStelle è arrivato questa mattina a Latina accolto, in Parco Falcone e Borsellino, dal candidato sindaco del Movimento Gianluca Bono e da un folto gruppo di candidati alle prossime Amministrative e di simpatizzanti. Il punto stampa era stato posizionato non a caso sotto la targa con la foto dei due giudici uccisi dalla mafia cui l’Amministrazione ha dedicato l’area verde, dopo le note polemiche sul ritorno al vecchio nome promesso dal parlamentare Durigon durante un comizio. Conte è partito proprio da qui, definendo la proposta “un atto di grande vigliaccheria che non ha onorato le Istituzioni” e ricordando che i pentastellati avevano subito chiesto le dimissioni dell’allora Sottosegretario di Stato. “Qui non si tratta soltanto di rispettare le leggi, ma anche quel minimo di coscienza civica collettiva che il Paese deve avere per essere forte”. Nell’attesa dell’arrivo di Conte era stato proprio Gianluca Bono ad avvolgere un tricolore intorno all’insegna con la foto dei due magistrati siciliani.

Acclamato dai presenti,  Conte ha parlato poi anche di green pass e teatri, rimarcando che con il certificato verde “devono saltare i limiti di capienza”, altrimenti “l’economia non gira”.  Poi. ricordando i due commissariamenti consecutivi che Latina ha vissuto (dopo la caduta di due diverse amministrazioni di centrodestra, ndr), ha parlato dei progetti per la città.

 “Questa mattina sono stato a Latina per incontrare i cittadini e ascoltare le loro istanze, i loro problemi, le loro speranze – scrive in un post su Fb –  Un incontro avvenuto nel parco Falcone e Borsellino, che nelle scorse settimane l’ex sottosegretario Durigon aveva proposto di intitolare alla memoria di Arnaldo Mussolini. Una proposta inaccettabile, per la quale abbiamo chiesto e ottenuto le dimissioni dal governo nazionale dell’esponente leghista. Chi ricopre ruoli istituzionali deve farlo con disciplina e onore, come previsto dalla Costituzione. Etica pubblica significa garantire in modo serio e responsabile la presenza dello Stato in tutte le comunità territoriali, non derogando in alcun modo a quelli che sono principi cardine della nostra carta costituzionale. Un dovere civico, ancor prima che politico, che ho voluto sottolineare ancora una volta, in una città che tra il 2010 e il 2015 ha dovuto fare i conti con due commissariamenti consecutivi”.

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