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il ricordo del sindaco di Latina

Morto David Sassoli, la visita a Latina per il Monumento all’Inclusione

Il presidente del Parlamento Europeo si è spento nella notte in un ospedale di Aviano

LATINA – Latina lo ricorda quando il 14 dicembre del 2019 arrivò ad inaugurare il Monumento all’Inclusione in Parco San Marco. Si è spento nella notte in un ospedale di Aviano in provincia di Pordenone dove era ricoverato dal 26 dicembre a causa di una grave compromissione al sistema immunitario, il Presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli. Ne ha dato notizia il suo portavoce Roberto Cuillo. Sassoli aveva cominciato la sua carriera come giornalista, volto noto di Rai Uno era stato vicedirettore del Tg1, poi era stato eletto Parlamentare Europeo con il Pd nel 2009 e dal 2019 guidava una delle più alte istituzioni europee. Aveva 65 anni ed era malato da tempo.

Quando si era trattato di venire a Latina nella sua veste ufficiale di autorità di vertice dell’Unione Europea, non aveva esitato un attimo ad accettare l’invito del sindaco di Latina Damiano Coletta e della Fondazione Varaldo Di Pietro e a inserire l’appuntamento nell’affollata agenda di Presidente del Parlamento Europeo.

In una giornata fredda, Sassoli aveva parlato della necessità di “abbattere muri” e “aumentare il Fondo sociale dell’Unione Europea”, temi entrambi a lui molto cari. Nell’audio che ripubblichiamo qui, le sue parole, circondato dai giovani di Special Olympics, veri protagonisti della scena quel giorno.

Con noi oggi su Radio Immagine il ricordo del sindaco di Latina Damiano Coletta: “Fieri di averlo avuto a Latina con noi. Ho avuto l’onore di conoscerlo, in quel contatto personale ho avuto la percezione di una persona estremamente delicata e  veramente libera, questa notizia ci addolora, perdiamo una persona di grande spessore”, ha detto il primo cittadino di Latina

 

IL RICORDO SU FACEBOOK  DELLO STAFF DI SASSOLI

Si può vivere e morire in tanti modi.
David Sassoli ha combattuto e lavorato fino all’ultimo possibile istante, informandosi, partecipando attivamente alla causa del bene comune con curiosità e passione indomabili nonostante lo stato di salute sempre più precario, dopo la temporanea ripresa di qualche tempo fa.
Per il Presidente del Parlamento europeo, per il politico Sassoli, per l’uomo David nella sua dimensione privata, alla base di ogni azione, di ogni comportamento, di ogni scelta erano, assai ben saldi, i valori umani di riferimento: lealtà, coerenza, educazione, rispetto.
In questo momento così triste per tante e tanti cittadini italiani ed europei resta, intatta, la forza dei suoi insegnamenti e delle sue indicazioni: mai fingere, mai alimentare polemiche, spirali, pregiudizi, pettegolezzi, meschinità.
Principi personali così profondi da plasmarne, con tratto inconfondibile, anche la pratica e probabilmente la stessa teoria dell’agire politico.
Principi semplici quanto assolutamente inderogabili, da cui non deflettere in alcun caso.
Per nessun motivo.
Anche quando, recentemente, di fronte ai suoi gravi problemi di salute, si erano diffuse in rete deliranti malevolenze su Covid e affini, persino in quel momento la scelta di non replicare, di non inasprire i toni, gli era sembrata l’unica possibile.
Paradigma di stile, riservatezza, sobrietà.
E di una merce rara, nella temperie della politica contemporanea: l’autorevolezza. Politica e morale.
La fiducia che tante e tanti di voi riponevate in lui, se può esser di conforto, era ben riposta.
La stima nei suoi confronti, altrettanto.
Con David Sassoli l’Europa e l’Italia perdono un uomo delle istituzioni di primario livello, che credeva nella politica nella sua accezione più nobile, in un’Europa baluardo dei diritti e delle opportunità, nell’impegno a favore delle persone più deboli e indifese, nella lotta contro ogni forma di ingiustizia e prevaricazione, sempre con il sorriso.
Ecco proprio vedersi salutare con un sorriso, così come con questa lieta immagine lui saluta noi, è la cosa che forse maggiormente potrebbe fargli piacere.
Bello fossero tantissimi sorrisi…
Addio, David.
Grazie.

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