LATINA – Teresa Tutone, ispettore capo della polizia di Stato, in servizio presso la Questura di Latina è senza capelli, in pieno trattamento chemioterapico per un carcinoma alla mammella scoperto a giugno nel corso di un normale controllo ecografico. Parla nella sala conferenze della Palazzina direzionale dell’ospedale Goretti, senza parrucca, tradendo solo a tratti un filo di emozione. Ci tiene a dire alcune cose: al direttore generale Michele Caporossi, al direttore sanitario e amico Sergio Parrocchia, al presidente della Lilt Alessandro Rossi, al senologo Fabio Ricci (che poi l’ha operata) e alla platea che affolla la sala. Ci tiene a raccontare, soprattutto alle donne, che la sanità pontina può rivelarsi una sorpresa.
Parla prima di lei, Barbara Rotonnelli, i capelli le sono già ricresciuti: è stata operata, ha terminato le pesanti sedute di chemioterapia, di radioterapia e di terapia biologica, decine di trattamenti da incubo, con effetti collaterali di ogni genere e ora è entrata nel follow up, dopo aver percorso il tunnel che porta verso la guarigione. Dirigente affari legali della Bristol farmaceutica, ha cominciato il suo cammino di speranza due anni fa. Dopo lo shock, la responsabilità di decidere rapidamente in quali mani mettere la propria vita.
Hanno scelto entrambe di farsi curare al Goretti, affidandosi all’equipe multidisciplinare che compone la Breast Unit dell’ospedale. Si sono fatte “prendere in carico” – così dicono anche negli Usa – e oggi, per la chiusura della Campagna Nastro Rosa della Lilt, hanno voluto testimoniare di persona la loro esperienza per dire a tutte: “Ci si può curare anche a Latina”.
“Potevo scegliere, credetemi, ben altre strutture, ho un’ottima assicurazione sanitaria, ma poi un amico mi ha detto: puoi decidere di andare dove vuoi, ma qui trovi l’eccellenza. Mi sono fidata e non mi sono pentita”, sottolinea la Rotonnelli. Per la cronaca, l’amico ritrovato è il chirurgo senologo Fabio Ricci, un vecchio compagno di scuola.
“Sono una poliziotta, investigare è il mio mestiere, mi fido poco se non tocco con mano – racconta invece l’ispettrice Tutone – Quando mi hanno detto che l’eccellenza era qui, ho fatto le mie indagini per scoprire che era vero, che a Latina operano professionisti d’eccellenza. E oggi ho scoperto sulla mia pelle che curarsi, restando vicina agli affetti più importanti, è un grande aiuto, un privilegio. Io, non ho dovuto rinunciarci”.
Niente lacrime alla fine, solo un grazie particolare da dire: a specialisti, paramedici e volontari che non hanno mai fatto mancare il loro apporto professionale e umano, una carezza, un sorriso: “Grazie a tutti. Non li nominiamo, ma loro sanno chi sono”.
LA BREAST UNIT RIVOLUZIONE CULTURALE –
ASCOLTA il senologo Fabio Ricci
ASCOLTA il presidente della Lilt Alessandro Rossi: